Mostar è uno dei centri di maggiore importanza storica, culturale ed economica della Bosnia ed Erzegovina. Sorge sulle rive del fiume Neretva, in un territorio arduo e semi desertico, a circa 50 km dal confine croato e a 130 km da Sarajevo.
Caratterizzata da una doppia anima, Mostar racchiude in sé i ricordi tangibili della devastazione causata dalle guerre balcaniche e, allo stesso tempo, mostra con fierezza i segni di una rinascita che, giorno dopo giorno, la proiettano verso la modernità. Scopri cosa fare e cosa vedere a Mostar.
- La storia della città
- Cosa vedere a Mostar: le attrazioni principali della città
- Cosa fare a Mostar
- Tour e visite guidate
- Cosa mangiare a Mostar: alla scoperta della cucina locale
- Consigli utili per visitare Mostar
- Il periodo migliore per visitare Mostar
- Dove dormire
- Come arrivare a Mostar
- Cosa vedere vicino a Mostar
La storia della città
Mostar venne fondata nel 1400 dagli ottomani e ottenne subito un ruolo importante nell’economia dell’Erzegovina. Nel 1878 venne annessa all’Impero Austro-Ungarico, tuttavia, già nel 1918, dopo la Prima Guerra Mondiale, tornò a essere di proprietà slovena, croata e serba. Il Secondo Conflitto Mondiale segnò un nuovo cambiamento e vide Mostar divenire parte integrante della Repubblica Popolare di Bosnia ed Erzegovina, una delle sei repubbliche facenti parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
Nei primi anni ’90, con la dichiarazione di indipendenza della Bosnia ed Erzegovina, Mostar venne bombardata e assediata per mesi dalle truppe federali jugoslave, coadiuvate dall’esercito serbo-bosniaco. Questo periodo segnò duramente la città e la sua popolazione, gravemente sofferenti per la distruzione causata dai nemici jugoslavi.
Durante gli scontri sul suolo cittadino, vennero distrutti importantissimi edifici simbolo della storia e della cultura locale. La perdita più importante riguardò il celebre ponte in pietra del 1500, lo Stari Most, distrutto per mano dei croati. Con gli accordi di Washington, nel 1994, la guerra tra croati e bosniaci venne dichiarata conclusa anche se la città risultava ancora divisa tra le due fazioni.
Nel 1996 venne garantita nuovamente la possibilità di circolare liberamente da una parte all’altra della città. Nel 2005, un anno dopo la ricostruzione dello Stari Most, l’UNESCO ha dichiarato la Stari Grad e l’iconico ponte Patrimonio dell’umanità.
Cosa vedere a Mostar: le attrazioni principali della città
Visitare Mostar significa concedersi l’opportunità di ammirare i suoi scorci suggestivi, di commuoversi di fronte alla storia passata e, ancora di più, di entusiasmarsi avventurandosi per le vie. Ecco cosa vedere a Mostar, tutte le attrazioni imperdibili.
Stari Most
Lo Stari Most è il simbolo della città, l’attrazione principale che compare subito al cospetto dei turisti appena giunti a Mostar. Si tratta del celebre Ponte Vecchio, un monumento che dà il nome a Mostar. Most, infatti, significa proprio ponte.
Per raggiungerlo basta percorrere la strada principale sulla sponda orientale del fiume: apparirà subito uno splendido arco in pietra bianca che sovrasta le acque cristalline del Neretva. Venticinque metri d’altezza, contro gli appena trenta di lunghezza, ancora oggi non spaventano i più temerari, pronti a tuffarsi tra gli occhi attoniti della folla.
Come abbiamo accennato nei brevi cenni di storia, il Ponte Vecchio venne distrutto nel 1993 e poi ricostruito e completato nel 2004, divenendo il simbolo supremo della rinascita bosniaca. A protezione dello Stari Most, è possibile ammirare, sui due lati, le torri gemelle, chiamate dagli abitanti del luogo “mostari” ovvero “custodi del ponte“.
Il Ponte Storto
Tra le cose da vedere a Mostar, in prossimità del Ponte Vecchio, va citato il Kriva Ćuprija, il Ponte Storto. La struttura ad arco singolo risale alla metà del Cinquecento ed è visibile percorrendo un vicolo secondario, circondato da suggestive case bianche e ristorantini caratteristici.
Il ponte, realizzato in pietra bianca, ha una architettura molto simile allo Stari Most, pur essendo in posizione più defilata, immerso nel verde. La leggenda narra che il Ponte Vecchio fu costruito su ispirazione di questo primo ponte, più antico.
La moschea Koski Mehmed Paša
La moschea di Koski Mehmed Paša richiede certamente una visita, durante il tour di Mostar. La sua architettura in pietra bianca, la cupola celeste e il minareto la rendono una struttura iconica e di importanza fondamentale per la città. La sua costruzione risale al 1617. A questa Moschea, va il merito di essere riuscita a rimanere fedele nel tempo, al suo aspetto originario, nonostante i tanti restauri subiti.
Sobria e minimale nelle decorazioni, come da tradizione bosniaca, la moschea di Mehmed Paša è tutt’oggi frequentata dagli abitanti locali. Per accedere al corpo principale, è necessario attraversare il tipico cortile con la fontana per le abluzioni, ancora oggi attiva e perfettamente conservata, nonostante i bombardamenti dei primi anni Novanta.
Imperdibile la salita sul minareto, perfetta per chi non teme l’altezza. Dall’alto, il panorama sul centro storico di Mostar renderà la visita davvero indimenticabile.
La dimora ottomana Bišćevića Ćošak
Tra i luoghi di interesse a Mostar, la dimora ottomana Bišćevića Ćošak è un vero e proprio rifugio dal brulicante fermento cittadino, ideale per trascorrere un po’ di tempo in tranquillità. È situata nella parte orientale di Mostar e si raggiunge attraverso una stradina che taglia il corso Marsala Tita.
La dimora ottomana risale al 1635 e ha avuto la fortuna di non subire danni durante i bombardamenti nel 1993. Attualmente, è adibita a museo e può essere ammirata nei suoi ambienti vivaci, ricchi di colori orientali e negli arredi intarsiati in legno. Per godere appieno del relax che si respira in questa caratteristica dimora è doveroso sostare nel cortile di ciottoli in stile moresco e ordinare un caffè turco.
The War Photo Exhibition
Nonostante Mostar brulichi di energia e voglia di rinascere, tra le sue vie è impossibile dimenticare la guerra che l’ha devastata. Come accade in altri importanti centri della ex Jugoslavia, come Sarajevo ad esempio, vi sono interi quartieri in cui l’atmosfera è profondamente malinconica, con edifici semi distrutti e abbandonati, segnati da ferite indelebili causate dai feroci bombardamenti.
La mostra permanente War Photo Exhibition, situata, nella torre ovest del Ponte Vecchio, è il posto ideale per cogliere l’atmosfera in cui ha vissuto la popolazione locale durante la guerra. Gli scatti del neozelandese Wade Goddard sono riusciti a cogliere l’essenza di un dolore senza tempo.
Il Monumento Don’t Forget
Uno degli scorci più fotografati di Mostar si trova ai lati dello Stari Most, dove si trovano due pietre con inciso “Don’t Forget” che dominano la visuale, con un’intensità e una malinconia senza eguali.
Il Museo dell’Hammam
Non è annoverata tra le attrazioni più note della città, ma vale anch’esso una visita. Il Museo dell’Hammam è situato all’interno dell’unico hammam cittadino rimasto intatto, risalente al periodo storico tra il Cinquecento e il Seicento. Questo luogo, in fedele stile classico ottomano, rappresenta il perfetto racconto del rito del bagno turco, un’usanza locale importante per un popolo attento alla cura del corpo.
Cosa fare a Mostar
Mostar è una città ricca di storia, caratterizzata da una doppia anima e da emozioni contrastanti. La ricchezza di spunti storici, monumenti e segni del passato si traduce anche in numerose attività imperdibili durante la visita alla città. Ecco cosa fare a Mostar per completare un’esperienza unica nel suo genere.
Visita al centro storico
Il centro di Mostar è pura poesia: pittoresco e ricco di colore, brulica di vita dalla mattina alla sera, grazie ai turisti e alle vivaci attività locali di cui sono costellate le vie interne. Così come lo Stari Most, anche il centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, con il suo suggestivo quartiere musulmano, situato alla sinistra del Ponte Vecchio, il Kujundziluk.
Cinquecento botteghe in stile ottomano sanno trasportare i turisti in un’altra epoca. Qui è possibile ammirare le tessiture e l’artigianato locale, oltre ai tipici manufatti in pelle. Nonostante a tratti risulti un pò turistico, a me è piaciuto molto.
Passeggiata sulla Via dell’Oro
Tra le vie del centro storico, spicca il percorso più suggestivo dell’intero quartiere, la cosiddetta Via dell’Oro, dove ammirare i più belli edifici di culto appartenenti a differenti religioni: sinagoghe, chiese e moschee sapranno rendere perfettamente l’idea della profonda multiculturalità di Mostar.
Shopping nel il mercato coperto
Il mercato coperto di Mostar è un vero bazar arabo. I possenti tavoli di pietra candida sono il posto ideale per reperire prodotti tradizionali di qualunque genere, dagli alimentari, ai capi di abbigliamento tipici per praticare la danza del ventre, fino ad arrivare ai preziosi gioielli d’artigianato locale.
Qui, i commercianti si esibiscono nella tradizionale gara per attirare l’interesse dei potenziali clienti e nella contrattazione sul prezzo. Passeggiare nel mercato coperto, durante le ore di punta, permette di sperimentare un frammento di vita quotidiana della città, con i suoi colori, i suoi profumi e i rumori che la caratterizzano.
Tour e visite guidate
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Cosa mangiare a Mostar: alla scoperta della cucina locale
Mostar si distingue anche per la straordinaria varietà gastronomica. Tra i piatti più rinomati della cucina locale, troviamo sicuramente la trota grigliata, pescata nel fiume Neretva.
Per gli amanti della carne, è imperdibile il famoso burek, una sorta di torta salata di origini ottomane, realizzata in pasta fillo e ripiena di carne, formaggio, patate o verdure. Da provare anche i ćevapčići, ovvero il tradizionale kebab bosniaco, con salsicce speziate a base di carne di manzo, maiale e agnello, arricchite con cipolle crude. Completa il tutto il tradizionale pane bosniaco: il somun o lepinja.
I deliziosi dolci coronano un’esperienza culinaria unica nel suo genere, con gli iconici baklava, tradizionalmente preparati con pasta sfoglia alternata a miele e noci.
Consigli utili per visitare Mostar
Ecco alcuni consigli per visitare Mostar in tutta sicurezza e partire preparati.
Roaming telefonico
A partire dal 2021, la Bosnia ed Erzegovina ha abolito le tariffe roaming. Pertanto, chiunque visiti Mostar potrà utilizzare il proprio piano tariffario, senza sovrapprezzi.
Moneta locale
La moneta ufficiale della Bosnia ed Erzegovina è il marco bosniaco, chiamato anche marco convertibile. Un marco, oggi, vale circa 0,51 euro.
Copertura sanitaria
L’Italia e la Bosnia ed Erzegovina hanno siglato una convenzione bilaterale in ambito sanitario, consentendo ad alcuni tipi di lavoratori, come i subordinati privati e gli autonomi assimilati, così come ai pensionati, di poter ricevere copertura per alcuni servizi sanitari necessari. Per una completa tutela, è consigliabile recarsi presso l’ASL di appartenenza, prima di partire, per compilare l’apposito modulo. Sul sito del Ministero della Salute, sono presenti tutte le informazioni complete.
Resta consigliata l’opzione di stipulare un’assicurazione sanitaria privata.
Il periodo migliore per visitare Mostar
La primavera e l’autunno sono le stagioni migliori per visitare Mostar, in questi periodi, infatti, le temperature sono miti e piacevoli. In estate e in inverno, invece, i valori del termometro si spostano agli estremi. In estate bisogna fare i conti col caldo afoso, anche se devo dire che, pur avendola visitata in piena estate, sono riuscita a sopportare discretamente bene le temperature.
Dove dormire
Le opzioni migliori per un soggiorno a Mostar prevedono sicuramente la scelta di un hotel, di un bed and breakfast o di un appartamento. Idealmente consiglio di affittare una struttura nel centro storico. Se l’intenzione è di viaggiare in macchina, è bene premurarsi di trovare una sistemazione con il parcheggio incluso. Il centro storico è chiuso al traffico.
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Booking.comCome arrivare a Mostar
Mostar possiede un aeroporto internazionale che però non offre voli diretti da e per l’Italia. Dal nostro paese, il modo più agevole per raggiungere Mostar in aereo, è prenotare un volo low cost diretto a Dubrovnik o a Spalato e, da lì, optare per un’auto a noleggio o un pullman. Queste città sono raggiungibili anche in traghetto, con partenze da Ancona e Bari. La traversata dura circa una decina di ore.
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Atterrando a Sarajevo, invece, l’opzione migliore per viaggiare alla volta di Mostar è in treno, con una corsa di appena due ore. In questo modo, sarà possibile ammirare un panorama strepitoso, costeggiando laghi e fiumi, immersi nella natura incontaminata.
Dall’Italia, è possibile raggiungere Mostar in auto, percorrendo i territori balcanici dopo aver superato la frontiera slovena. È bene tenere presente che, in Croazia, le autostrade sono a pagamento, con casello abilitato al pagamento con carte e bancomat.
Per non avere problemi alla frontiera bosniaca, è bene assicurarsi di possedere regolare passaporto e la carta verde, rilasciata dalla propria assicurazione. Questi documenti verranno richiesti sia in entrata, sia in uscita.
Cosa vedere vicino a Mostar
I dintorni della città offrono scorci unici e imperdibili. Per questo, Mostar è un perfetto punto di partenza per avventurarsi in altre località della Bosnia ed Erzegovina, una regione ricca di attrazioni.
- Blagaj, un piccolo villaggio nel quale spicca un antico monastero derviscio.
- Pocitelj, il borgo medievale della Bosnia ed Erzegovina scolpito nella roccia.
- Le balneabili cascate di Kravice, un vero spettacolo della natura dove il fiume Neretva compie un salto di ben trenta metri.
Ho cercato di raggruppare tutte le informazioni utili su cosa vedere a Mostar, una città in cui il fascino è custodito gelosamente nelle suggestive vie della Stari Grad, tra la malinconia di una storia travagliata e la voglia di rilanciarsi e guardare avanti, con ambizione, senza mai rinnegare il proprio passato.
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