Escursionismo e Ferrate: Classificazione dei sentieri CAI

Da grande appassionata di passeggiate e trekking, parlo spesso delle mie ultime avventure in mezzo alla natura. La complessità del sentiero è però un aspetto molto importante di cui tenere conto prima di incamminarsi. Non solo bisogna conoscere le proprie capacità fisiche, ma anche la lunghezza, il dislivello ed il tipo di sentiero che andremo a percorrere.

Cosa stanno ad indicare quei segni posti negli alberi? Come facciamo a sapere se quel sentiero è adeguato per le nostre capacità o se è troppo complesso?  Il CAI, Club alpino italiano, ha redatto la classificazione dei sentieri sulla base del loro grado di difficoltà per informare e proteggere chiunque voglia avventurarsi nella montagna. Scopriamo quindi la classificazione dei sentieri CAI.

INDICE

Cos’è il CAI

CAI è la siglia del Club Alpino Italiano, un’associazione nazionale per l’alpinismo trattato in ogni sua manifestazione, per la conoscenza, lo studio approfondito e la difesa delle montagne e del loro ambiente naturale, in particolar modo quelle italiane.

Il Club Alpino Italiano è un’associazione fondata il 23 ottobre del 1863 a Torino ma che aveva già preso forma il giorno 12 agosto quando Quintino Sella, Giovanni Barracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert salirono al Monviso.  Oggi il CAI conta più di 300.000 soci e socie riuniti in delle sezioni che sono coordinate in raggruppamenti regionali. Inoltre, il CAI gestisce 716 Rifugi e Bivacchi per un ammontare di quasi 19.000 posti letto.

A favore di tutti questi soci, l’associazione si occupa di organizzare iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche per aumentare il flusso di frequentazione delle montagne; di creare e gestire corsi di addestramento per favorire una corretta e soprattutto sicura attività alpinisitca, sci-alpinisitca, escursionistica, speleologica e naturalistica grazie anche alla formazione di varie figure come istruttori, accompagnatori ed operatori; di promuovere attività scientifiche, di didattica e di formazione etico-culturale per lo studio dell’ambiente montano e della popolazione che lo occupa in tutti i suoi aspetti.

Il CAI si occupa della realizzazione e della manutenzione dei sentieri, dei rifugi alpini, di tutte le attrezzature alpinistiche e dei bivacchi d’alta quota che sono di proprietà del Club Alpino Italiano
Con l’aiuto del Cnsas, ovvero il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, vengono organizzate attività per la vigilanza e la prevenzione degli infortuni, per il soccorso immediato e per il recupero dei caduti. 

Livelli di difficoltà dei sentieri

Il Club Alpino Italiano, per valutare i diversi gradi di difficoltà dei sentieri, possiede una scala che permette di distinguere e classificare i diversi sentieri sulla base della loro complessità escursionistica. La valutazione del grado di difficoltà tiene in considerazione tre parametri oggettivi: la distanza planimetrica, ovvero la distanza dal punto A al punto B sulla cartina calcolato non contando le altimetrie; il dislivello, cioè la somma della pendenza in salita e discesa e la segnaletica del percorso costituita da cartelli accompagnati da pennellate bianco-rosse su rocce e alberi, che indicano la località, il tempo di percorrenza del sentiero e il suo numero identificativo.
Sulla base di questi parametri la classificazione dei sentieri CAI si basa su diversi livelli di difficoltà previsti per l’escursionismo sono cinque: il livello T, E, EE, EEA ed EAI.

Livello T

Come primo abbiamo le escursioni T ovvero le più facili, quelle compiute su sentieri che non prevedono problemi di orientamento. La quota massima non può superare i 2000 metri e i dislivelli si mantengono in circa 400 – 500 metri. Sono quindi percorsi facili, adatti anche ai meno esperti e che non includono l’utilizzo delle mani durante la percorrenza.

Livello E

Poi ci sono le escursioni E, ovvero quelle con difficoltà media, compiute su sentieri che possono comprendere brevi tratti disagevoli con terreni di vario tipo come pascoli, neve residua o ghiaia. Potrebbero esserci pendii ripidi dove si necessita l’uso delle mani. Tuttavia anche per questo livello di difficoltà non è mai necessaria attrezzatura tecnica di sicurezza.

Livello EE

Le escursioni adatte ad esperti del settore sono quelle di difficoltà EE, in quanto caratterizzate da sentieri esposti e terreni diversi e particolari, come possono essere pendii erbosi o con roccia ed erba o detriti con brevi nevai e interi sentieri attrezzati. Le quote risultano relativamente elevate

Livello EEA

Penultimo livello di difficoltà della classificazione dei sentieri CAI è quello EEA, adatto esclusivamente ad esperti dotati di attrezzatura. Questi sentieri sono simili alla tipologia EE ma possono includere anche vie ferrate e ghiacciai. Il loro attraversamento comporta l’utilizzo di una idonea attrezzatura tecnica e anche la conoscenza minima ma sufficiente di quelle che sono le manovre di assicurazione ed autoassicurazione. Potrebbe essere frequente l’uso delle mani durante l’escursione.

Livello EAI

Infine c’è il livello EAI per l’escursionismo in ambiente innevato.

Segnaletica CAI
Segnaletica CAI – photo by www.cai.it

Classificazione di sentieri CAI e ferrate

In montagna ci sono differenti tipologie di sentieri. Conoscerli è importante per riuscire a scegliere il sentiero più adatto per le nostre capacità. Per fare un esempio, io, pur essendo abituata a camminare anche su dislivelli importanti e terreni sconnessi, soffro di vertigini, per cui qualsiasi sentiero che includa ferrate o tratti particolarmente esposti è da evitare. Consultare una mappa del sentiero e la classificazione dei sentieri CAI relativi al percorso mi aiutano a capire se è alla mia portata oppure se è meglio lasciar perdere.

Sentiero escursionistico

Il sentiero escursionistico è un sentiero senza particolari difficoltà tecniche, il quale corrisponde spesso a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli. Il sentiero escursionistico è quello più presente sul territorio infatti costituisce il 75% degli itinerari dell’intera rete di sentieri e anche quello maggiormente praticato. 

Sentiero alpinistico

Il sentiero alpinistico si sviluppa in zone difficilmente percorribili da escursionisti che non hanno una buona conoscenza della montagna e della tecnica di base e che non sono equipaggiati in modo adeguato. Il sentiero alpinistico è rappresentato di solito da un itinerario di traversata nella montagna medio alta con possibili tratti attrezzati

Via ferrata

Per ultimo abbiamo la via ferrata, ovvero un itinerario caratterizzato da pareti rocciose, attrezzato con cavi metallici, scalette, pioli e altre tipologie di ancoraggio fisso che permettono anche alle persone relativamente inesperte di poter raggiungere cime difficili.  Molte di queste ferrate si sviluppano su cenge e gallerie che venivano utilizzate dai soldati durante la Prima Grande Guerra Mondiale. È infatti possibile trovarsi di fronte a postazioni, trincee e fortificazioni di guerra che creano un’atmosfera unica. Questa tipologia di itinerari richiedono un’idonea preparazione e attrezzatura.

Livello T

Livello turistico “T”, ovvero sentieri su stradine, mulattiere, percorsi evidenti e comodi generalmente a bassa quota che non creano grandi problemi di orientamento. Richiedono comunque una conoscenza base dell’ambiente montano e un’adeguata preparazione fisica. Di solito questi tipi di sentieri costituiscono l’accesso ad alpeggio e rifugi. 

Livello E

Livello escursionistico “E”, costituito da sentieri o tracce visibili spesso anche a quote abbastanza elevate dove è possibile trovare della neve, pendii erbosi o detritici. A volte prendono vita su terreni aperti sempre tracciati da opportune segnalazioni. Possono avere brevi tratti di roccia che non risultano però particolarmente impegnativi o pericolosi grazie alle attrezzature come scalette, piolo e cavi. I sentieri di livello E richiedono comunque un certo senso dell’orientamento e un’adeguata esperienza e conoscenza dell’ambiente oltre alla giusta calzatura ed equipaggiamento. 

Sentieri per escursionisti esperti “EE”, ovvero itinerari segnalati che però necessitano di una buona capacità di movimento su terreni particolari, che possono essere pendii ripidi e scivolosi con erba o misti di rocce ed erba o detriti, terreni vari con pietraie, neve o pendii aperti senza punti di riferimento a quote elevate. Sono sentieri che presentano delle difficoltà tecniche con percorsi attrezzati e vie ferrate, bisogna quindi avere una certa esperienza di escursioni in montagna, una buona conoscenza dell’ambiente alpino e un’adeguata preparazione atletica. Per alcuni percorsi attrezzati è anche necessario saper usare i dispositivi di autoassicurazione come moschettoni, corda e imbracatura.

C’è poi il livello per escursionisti esperti con attrezzatura “EEA”, tipico di percorsi dove è estremamente necessario saper usare i dispositivi di autoassicurazione e di protezione personale. Sono sentieri che si svolgono su pareti rocciose o su ambienti innevati che richiedono una certa padronanza di tutti gli strumenti necessari e anche una buona conoscenza ed esperienza dell’escursionismo. Ne fanno parte le vie ferrate.

Classificazione delle vie ferrate

Le vie ferrate si classificano in ferrata facile “F”, ovvero un sentiero attrezzato non molto impegnativo e complesso, con un tracciato protetto e buone segnalazioni. Per queste ferrate non sono necessari particolari dispositivi tranne un cavo o una catena che vengono fissati per prevenzione.

Ci sono poi le ferrate poco difficili “PD” caratterizzate da qualche tratto verticale. Possono essere necessari quindi infissi come catene, cavi, pioli o scale metalliche.

Per ultime abbiamo le ferrate difficili “D”, che hanno un tracciato verticale molto articolato percorribile solo con attrezzature idonee come funi metalliche, pioli e scale metalliche e se si possiede un’ottima tecnica ed esperienza. 

Escursionismo in ambiente innevato

L’escursionismo in ambiente innevato viene siglato con “EAI”, ed è caratterizzato appunto da ambienti innevati che richiedono l’utilizzo di ciaspole o racchette da neve. Sono percorsi senza grandi pendenze, evidenti e riconoscibili, sicuri quindi da percorrere anche per i meno esperti. 

Come scegliere abbigliamento ed equipaggiamento

Essere vestiti ed equipaggiati nel modo corretto è fondamentale per compiere una buona escursione senza incorrere in eventuali disagi dovuti alle condizioni meteo o al percorso da compiere. 

Quando si decide l’abbigliamento è importante tener conto del tipo di escursioni, delle condizioni meteo e del luogo. Si consiglia un capo impermeabile, delle magliette di ricambio, un abbigliamento intimo tecnico, giacca e pile tecnico e degli scarponi da escursionismo adatti alla tipologia di terreno da percorrere. Se l’escursione è in ambiente innevato sono obbligatori un paio di ghette e dei guanti impermeabili così come un abbigliamento anche esso impermeabile. 

Per quanto riguarda l’equipaggiamento bisogna procurarsi uno zaino adatto sia per dimensione che per peso, nel quale inserire una scorta di acqua, del cibo per non doversi fermare in qualche rifugio, dei bastoncini regolabili che aiutano a percorrere dei tratti in salita, una carta escursionistica della zona, una torcia frontale e un kit base di pronto soccorso. Per l’ambiente innevato sono sicuramente utili delle ciaspole o racchette da neve e dei ramponi da utilizzare in caso di necessità. Quando si percorrono delle vie ferrate è obbligatorio l’uso del casco, dell’imbrago e del set da ferrata.

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