Consigli per vedere l’Aurora Boreale

A detta di chi l’ha vista, è difficile spiegare con semplici parole cosa si prova davvero quando, nel cuore della notte, la volta stellata mostra lo straordinario spettacolo dell’Aurora Boreale. È come se il cielo si tramutasse in un immenso schermo, con le luci fluttuanti che danno vita a spettacoli danzanti che lasciano a bocca aperta tutti coloro che hanno la fortuna di osservarla.

Certo, avvistarla non è scontato, essendo un fenomeno atmosferico che si verifica solo a determinate condizioni. Qui ho cercato di stilare tutti i migliori consigli per vedere l’Aurora Boreale.

Cos’è l’Aurora Boreale: origine e avvistamenti storici

Pare che il primo avvistamento certificato dell’Aurora Boreale sia avvenuto nel V secolo a.C. e che da allora tutti i principali pensatori dell’antichità, da Aristotele a Ippocrate, abbiano cercato di capirne l’origine. Anassimene ipotizzava che l’Aurora Boreale fosse una sorta di vapore, mentre Aristotele stesso credeva che fosse la conseguenza della caduta delle comete. Fino alla metà dell’800, si credeva che le scie luminose non fossero altro che i riflessi del sole sugli iceberg, verificandosi questo fenomeno nelle terre del freddo nord del mondo.

Nel 1858 Richard Christopher Carrington comprese la reale origine delle Aurore Boreali: si tratta dunque di un fenomeno atmosferico che, seppure ben visibile a certe latitudini, nasce a ben 150 milioni di Km di distanza. Tutto è causato dalle esplosioni solari, in seguito alle quali le particelle cariche di protoni ed elettroni vengono violentemente propagate nello spazio. Il vento solare trasporta queste particelle fino alla Terra, dove entrano a contatto con l’atmosfera per poi andare a scontrarsi con gas di azoto e ossigeno. A questo punto è facile immaginare l’atmosfera talmente carica di energia da essere costretta a scaricarle: così nasce l’Aurora Boreale, con le sue manifestazioni luminose che incantano sin da epoche lontanissime.

L'Aurora Boreale a Tromso, in Norvegia
L’Aurora Boreale a Tromso, in Norvegia – Photo by Lightscape on Unsplash

Dove vedere l’Aurora Boreale

Nonostante tutti usino il termine Aurora Boreale, è bene sottolineare che questo termine si riferisce al fenomeno che si verifica nell’emisfero nord, mentre se si manifesta nell’emisfero sud è più giusto parlare di Aurora Australe. Le Aurore Boreali sono anche chiamate Northern Lights, perché sono più frequenti nelle zone più settentrionali della Terra, che sono anche i luoghi dove il campo magnetico è più forte.

L’Aurora Boreale non è sempre la stessa, nel senso che può prendere diverse forme, dai fasci luminosi all’arco pulsante o stabile, da una sorta di tenda fluttuante fino alla corona, considerata la forma più bella dell’Aurora Boreale. Anche i colori sono differenti e dipendono dal tipo di gas presenti nell’atmosfera, dall’intensità del vento solare e dall’altezza in cui avviene lo scontro tra l’atmosfera e le particelle solari. L’Aurora Boreale può essere blu-violetta, rosso-rosa, giallognola oppure verde, che è anche la più frequente.

Tra i paesi dove le Northern Lights sono più visibili c’è in primis la Finlandia, in particolare in Lapponia: si stima che siano 200 le notti dove è possibile ammirarla e nella cittadina di Luosto gli abitanti sono avvisati con un segnale acustico della probabile comparsa dell’Aurora Boreale.

È visibile poi nella Lapponia Svedese e nel Parco Nazionale di Abisko, dove le luci creano il Blue Hole riflettendosi nelle acque di un lago. 

Ottime sono poi le probabilità presso le norvegesi isole Svalbard e Lofoten, nelle danesi isole Fær Øer e in Islanda, dalla laguna glaciale Jökulsárlón al Parco Nazionale di Þingvellir, dichiarato Patrimonio dell’UNESCO.

Anche in Alaska si può ammirare l’Aurora Boreale. Lo Yukon, in Canada, ha il tipico clima subartico, con poche piogge e poche nuvole, che favorisce la visibilità dell’Aurora Boreale.

Ci sono poi le zone più vicine al Circolo Polare Artico e la Groenlandia settentrionale, soprattutto le città di Nuuk e di Kagerlussuaq.

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Qual è il periodo migliore per vedere l’aurora boreale? 

Generalmente l’Aurora Boreale è visibile dalla fine di settembre fino ad aprile, e in particolare in concomitanza con gli equinozi di primavera e d’autunno

Nei luoghi meno nevosi e più umidi, è meglio optare per i mesi di settembre, ottobre e novembre; se invece il clima è decisamente molto più secco, il mese di marzo è più promettente. Il mese di dicembre, nelle regioni più settentrionali del pianeta, non è l’ideale perché la possibilità di precipitazioni sale fino al 70%.

A seconda delle latitudini, l’Aurora Boreale si può scorgere anche nel mese di agosto inoltrato: accade per esempio in Alaska, dove le Northern Light sono visibili essenzialmente per un mese (agosto-settembre)

L’ora suggerita per ammirare l’Aurora Boreale va dalle 18:00 alle 1:00 di notte, anche se il momento clou è tra le 22:00 e le 23:00: se però l’attività solare è molto intensa, si può vedere dal tardo pomeriggio fino alle 4:00 del mattino.

L'Aurora Boreale alle isole Lofoten
L’Aurora Boreale alle isole Lofoten – Photo by Johannes Groll on Unsplash

Come vedere l’aurora boreale: consigli pratici

Di seguito, in base alla mia esperienza personale, ho cercato di stilare alcuni consigli pratici per aumentare le probabilità di vedere l’Aurora Boreale.

Cielo terso

Tra i consigli per vedere l’aurora boreale c’è quello di monitorare il cielo: è importante infatti che sia terso e privo di nuvole. Certo qualche velatura non impedisce la visione ma sarebbe meglio che la notte sia limpida.

Allontanarsi dall’inquinamento luminoso

Il buio totale rende le luci spettacolari: a tal proposito sarebbe meglio che la luna non ci fosse o che fosse luna nuova. In ogni caso la luce lunare non toglie nulla allo spettacolo di luci, illuminando anzi meglio il paesaggio circostante. Basti pensare alla bellezza della laguna glaciale islandese di Jökulsárlón, punteggiata da blocchi di ghiaccio che poi vanno alla deriva sulla vicina spiaggia nera di Breiðamerkursandur e con il cielo animato dalle Northern Lights. Certamente il luogo prescelto deve assolutamente essere lontano dall’inquinamento luminoso.

Le zone migliori

Bisogna sapere poi che le zone migliori per vedere l’Aurora Boreale sono quelle interne dal clima più secco: quelle costiere sono infatti più capricciose dal punto di vista meteorologico, visto che il tempo cambia molto più rapidamente (come ad esempio alle isole Lofoten o l’arcipelago delle Vesterålen).

Si consiglia poi di cercare uno spazio aperto, dove il cielo non è coperto dagli alberi.

Abbigliamento

Visto che, nella gran parte dei casi, l’Aurora Boreale è visibile in freddi Paesi settentrionali, peraltro in mesi autunnali e invernali, è importante indossare capi di vestiario adeguati. È fondamentale vestirsi a strati, prediligendo lana, tessuti traspiranti che trattengono il calore, pile e addirittura tute da sci.

Proteggere i piedi è importante perché l’attesa dell’avvistamento può essere anche molto lunga: per cui è importante indossare calzettoni di lana e scarponi da neve che aiutano a isolare il piede. Stesso discorso vale per le mani: bisogna proteggerle dal freddo usando guanti in materiale termico e poi anche guanti da sci.

Se il clima è molto rigido, oltre al cappello e a una sciarpa, non bisogna dimenticarsi un paraorecchie in pile.

Strumenti e app utili

Per non perdere l’occasione di vedere l’Aurora Boreale e massimizzare le probabilità di avvistamento, possiamo fare affidamento alle app. Si tratta di strumenti utilissimi che fanno previsioni, più o meno a breve termine, su quando l’Aurora Boreale farà la sua comparsa.

L’app Aurora Forecast, per dispositivi iOS, tiene sotto controllo l’attività geomagnetica e anche quella solare: mette a disposizione anche una mappa di tutte le probabilità della comparsa dell’Aurora Boreale, la sua intensità e i migliori posti dove vederla. Non mancano le notifiche push, per permettere a tutti gli utenti di cogliere l’attimo.

Altrettanto valide sono le app Aurora Service per l’Europa in generale, Vedur per l’Islanda, YR in particolare per la Lapponia Norway Lights: quest’ultima ha previsioni che si estendono fino a 3 giorni, indicando gli hot spot migliori, le possibilità di vedere l’Aurora Boreale e persino come fotografarla.

Potrebbe essere utile avere con sé anche un magnetometro, uno strumento fondamentale per misurare il campo magnetico e le sue continue variazioni, dalle quali dipende in gran parte il formarsi e il manifestarsi dell’Aurora Boreale.

Aurora Boreale
Consigli pratici per vedere l’Aurora Boreale – Photo by Serey Kim on Unsplash

Come fotografarla

L’Aurora Boreale è uno di quegli eventi che merita di essere contemplato con gli occhi e con l’anima, venendo a contatto con la parte più amena di Madre Natura: ciò non significa che non si possa cogliere il momento e fotografarla, per portare un ricordo di cui andare orgogliosi con gli amici. Per questo motivo un semplice smartphone potrebbe non bastare. Idealmente serve una fotocamera con grandangolo, un cavalletto abbastanza stabile, delle batterie di scorta e poi magari un telecomando per scattare le foto.

L’Aurora Boreale tra leggende e credenze

In passato i fenomeni atmosferici particolarmente scenografici suggestionavano i popoli antichi: si pensi all’eclissi di sole o alla stessa Aurora Boreale. I finlandesi la chiamano revontulet, ossia i fuochi della volpe: si narra che una volpe magica, mentre correva per la tundra di ritorno da una festa d’inverno, soleva sollevare spruzzi di neve con la sua folta coda e questi cristalli di neve diano vita a scie luminose nel cielo.

Gli Inuit del Canada pensano che le Northern Lights siano le anime dei defunti che, mentre ballano o giocano con un teschio di tricheco, lasciano dietro di loro scie luminose: per questo popolo l’Aurora Boreale è un fenomeno quasi preoccupante, tanto che tendono a nascondere i bambini per proteggerli dagli spiriti intenzionati a rapirli.

Anche i Sami lapponi pensano che le scie dell’Aurora Boreale siano la manifestazione lampante delle anime dei defunti: alla loro comparsa i Sami restano all’improvviso in silenzio perché, se dovessero emettere anche un minimo suono, sarebbero rapiti dagli spiriti. Gli stessi sciamani lapponi hanno tamburi con impresse immagini di questo fenomeno atmosferico o rune ad esso riferite.

Anche per i Vichinghi la comparsa delle luci nel cielo era di cattivo presagio, preannunciando l’arrivo di violente battaglie: erano considerate i riflessi prodotti dagli scudi delle leggendarie Valchirie, le guerriere che, in groppa ai loro destrieri alati, vanno in giro per ordine di Odino a raccogliere le anime dei guerrieri morti in battaglia.

Per i cinesi l’Aurora Boreale si crea dal soffio dei dragoni, mentre per i giapponesi invece concepire un figlio durante le Northern Lights non solo porta bene ma rende il nascituro addirittura soprannaturale. In Giappone ci sono infatti hotel dotati di camere con tetti di vetro, in modo da rendere propizia ogni occasione per gli ospiti.

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