Autunno in Puglia: sui Monti Dauni tra storia e tradizioni

Contrariamente a quanto si dice, la Puglia non è bella solo in estate ma in tutte le stagioni, come ho avuto modo di appurare durante i tour a cui ho avuto l’onore di prendere parte negli ultimi mesi.

Troia - Monti DauniDal clima mite ai borghi caratteristici, le campagne, i vigneti, le eccellenze enogastronomiche, l’attaccamento alle tradizioni, la cura per i dettagli e l’ospitalità: i monti Dauni sono una meta tutt’altro che noiosa!

I monti Dauni sono forse una zona meno conosciuta della Puglia ma non per questo da sottovalutare!

Ci troviamo in provincia di Foggia in un territorio che negli ultimi anni ha saputo conquistare sempre più visitatori con i suoi borghi, le bandiere arancioni e le eccellenze enogastronomiche.

Attraverso un ambizioso programma di promozione del territorio, i paesi della provincia di Foggia si stanno mostrando in tutta la loro bellezza, cercando di superare le difficoltà territoriali e accogliendo i turisti a braccia aperte.

In questa rete di paesini che sorgono tra i monti ed i campi coltivati, si possono percorrere numerosi itinerari enogastronomici, culturali e storici, come per esempio l’itinerario basato sulla vita di Giuseppe Di Vittorio, sindacalista di origini contadine, politico e antifascista, che tocca le località di Cerignola, Orta Nova, Minervino Murge e Lucera.

I monti Dauni in autunno: le tradizioni di Ognissanti

I riti di OgnissantiI riti di Ognissanti, ai quali partecipano tutti i paesi del territorio dauno, hanno origini celtiche e vennero in seguito gradualmente incorporati nelle tradizioni cristiane dalla Chiesa che, vedendosi impossibilitata a debellarli, decise di arricchirli di significato religioso.

Il più scenografico evento di Ognissanti della zona è senza dubbio la festa dei Fucacoste e Cocce Priatorje di Orsara, la notte dei falò e delle anime del Purgatorio,  con il suo laboratorio di intaglio delle zucche, la processione, i falò accesi in tutti gli angoli delle strade, la musica e gli stand gastronomici.

Anche a Troia si può assistere ai festeggiamenti partecipando ad eventi di vario genere, tra cui una processione, i riti legati alla Chiesa dei Murticilli e le tradizioni enogastronomiche come il tipico “Cicc’Cott'”, ossia un mix gustoso di grano cotto condito con melograno, noci, mandorle, scaglie di cioccolato e vin cotto.

Cicc' Cott'
I tradizionali Cicc’ Cott’

Qui è inoltre usanza lasciare di fianco al letto una calza colma di dolciumi, che rappresenta una sorta di invocazione alle anime dei defunti di vegliare e proteggere i loro cari.

I borghi dauni: Troia

La cittadina di Troia, che secondo la leggenda fu fondata dall’ero greco Diomede, sbarcato qui dopo aver combattuto la guerra di Troia, è un affascinante intrico di stradine pedonali che si diramano attorno alla principale via Regina Margherita, lungo l’antica via Appia Traiana.

La città di TroiaSorge a circa 439 mt di altezza e dalla sua posizione domina le campagne circostanti, regalando meravigliose panoramiche sull’Appennino Dauno che nemmeno la presenza delle pale eoliche riesce a disturbare.

Passeggiando per le vie ordinate si ha fin da subito l’impressione di tornare indietro nel tempo, con i vasi di fiori ben curati davanti agli ingressi delle case e dei negozi, i panni stesi fuori dalle finestre, la tipica quiete di un borgo di periferia e l’imponente cattedrale attorno a cui ruota la vita del paese.

Si respira un’atmosfera ancora autentica, tipica di quei borghi non ancor intaccati dal turismo di massa, dove la gente del posto guarda ancora con divertita curiosità i visitatori e li accoglie a braccia aperte, fiera di mostrare loro i tesori locali.

Cosa vedere a Troia

Concattedrale di Santa Maria Assunta

La Concattedrale di Santa Maria Assunta svetta nella piazza centrale del paese, abbagliando i visitatori nelle giornate di sole con la sua facciata di pietra bianca di Castelluccio e pietra verde di mare.

Eretta nel 1119, qui vennero trasferite le reliquie dei santi patroni per avvalorarne il potere diocesano e venne installato un portone in bronzo e argento con raffigurazioni religiose a sbalzo.

La facciata è caratterizzata da un rosone unico al mondo, in quanto presenta undici colonnine, invece delle dodici tradizionali: la colonnina mancante è quella dedicata alla figura di San Pietro, il quale compare invece al centro del rosone.

Di fianco al portale di ingresso si può inoltre notare un foro nella pietra che si pensa venisse utilizzato dal clero per mostrare al popolo l’unità di misura ufficiale per il pane.

Interno Concattedrale di Santa MAria AssuntaL’interno della cattedrale si presenta con un’architettura caratterizzata dalla caratteristica pietra squadrata a vista e da dodici colonne dedicate agli apostoli, più una tredicesima dedicata alla figura di Cristo. La struttura è completata da due cappelle laterali, in cui si possono trovare due acquesantiere e due affreschi di epoca barocca.

A catturare lo sguardo sono l’affresco in cui Dio tiene la Madonna Assunta in cielo sulle gambe, quasi fosse una inversione di ruoli rispetto alla tradizionale raffigurazione della Pietà, ed il pulpito romanico risalente al 1198 dal quale venivano letti gli Exultet.

Gli Exultet erano dei rotoli di pergamena in cui venivano riportati i canti liturgici in un alternarsi di versi in latino e disegni miniati, i quali venivano srotolati e recitati dal diacono alla vigilia del sabato per annunciare alla comunità il Mistero Pasquale della Redenzione. Nell’adiacente Museo del Tesoro della Cattedrale è possibile ammirare tre di queste antichissime pergamene, accuratamente custodite in una teca di vetro, oltre che altri cimeli come paramenti sacri, statue, frammenti di pergamene e codici di libri.

Chiesa dei MorticelliLungo il corso principale, oltre un pesante cancello in ferro battuto, si può intravedere l’ex Chiesa dei Morticelli, eretta nel ‘700, era in origine la sede della confraternita dei Morticelli e disponeva di catacombe per la sepoltura dei confratelli.

Proprio di fronte alla Concattedrale di Santa Maria Assunta sorge un’ex Monastero Benedettino del 1600, al cui interno è ospitato il Museo Ecclesiastico Diocesano. Qui sono conservati dei cimeli religiosi provenienti dalle celebrazioni popolari come alcune statue in cartapesta risalenti al 1700, tele. argenti e flabelli utilizzati dal Vescovo durante le funzioni.

Museo ecclesiastico diocesano

Dove mangiare a Troia

La passionata
La passionata

Pasticceria artigianale Lucia Casoli: una tappa obbligata per chiunque venga a Troia, la loro “Passionata” è una delizia tutta da scoprire!

Osteria MariaNeve: una osteria classica in cui gustare piatti tipici della tradizione troiana e pugliese.

Osteria del D’Avalos: cucina tipica locale in un ambiente di risonanza contadina.

Pizzeria e Braceria La Stalla del Nonno: il locale semplice ed accogliente alle porte del centro pedonale cittadino offre ottime pizze e piatti tipici della tradizione locale.

I borghi dauni: Ascoli Satriano

Ascoli SatrianoAttraversate le campagne, superate le strade trafficate che circondano il borgo di Ascoli Satriano, oltre l’imponente Porta di S. Antonio Abate, ci si ritrova in una lunga via sulla quale affacciano le botteghe e le tradizionali casette colorate.

Un brulicare di persone per le vie accompagna la giornata festiva creando un’atmosfera che oramai ho imparato ad associare ad un’entusiasmo tutto pugliese.

L’antica Asculum nacque nel VII secolo e rappresenta l’unico borgo nato in età dauna sopravvisuto alle invasioni romane fino ai giorni nostri.

Cosa vedere ad Ascoli Satriano

Ascoli Satriano statua

In fondo alla via pedonale principale, svetta sulle case la facciata la Concattedrale Natività della Beata Vergine Maria, costruita in pietra garganica in stile tardo-romanico e fondata nel 1300. La struttura venne ristrutturata più volte a causa dei numerosi terremoti che colpirono la zona, l’ultimo dei quali nell’80. Al suo interno si presenta con una struttura a croce latina a tre navate e decorata secondo uno stile barocco molto delicato.

Una lunga scalinata a lato della cattedrale conduce ad un labirinto di stradine su cui affacciano le abitazioni e ad un punto panoramico dal quale è possibile ammirare la vista sulle campagne circostanti.

Fuori dal centro cittadino pedonale, troviamo il Polo Museale di Ascoli Satriano, che si suddivide in due musei: quello civico archeologico e quello diocesano.

Ospitato in quello che un tempo era un antico monastero risalente al 400, sede prima dei monaci ed in seguito delle suore di clausura. Qui, fino al 1830, venivano accolti i bambini abbandonati.

Polo Museale Ascoli SatrianoIl Museo Archeologico è strutturato seguendo un percorso cronologico a partire dal IV secolo d.C. fino ad arrivare al I secolo d.C. in cui vengono mostrati i corredi femminili rinvenuti nella tombe della zona.

Nella seconda sezione del Museo è invece possibile ammirare dei marmi di fattura siriana rinvenuti in una villa romana di Faragola, un sito archeologico alle porte di Ascoli Satriano andato completamente distrutto da un incendio in circostanze ancora da chiarire poco tempo fa.

L’ultima sezione è dedicata alle “Policromie del sublime” ed ospita i pregiati “Grifoni di Ascoli Satriano“.

I Grifoni

Si tratta di elementi unici di grande fattura realizzati in Grecia nel IV secolo a.C. con un marmo cristallino e compatto proviente dall’isola di Paros.

I grifoni erano creature mitologiche con il corpo di leone e la testa d’aquila, qui immortalati nell’atto di sbranare un giovane cervo, simbolo della vita che si spegne.

Si tratta di un pezzo unico al mondo scolpito appositamente per fare da base ad un tavolo altare, un tempo trafugato insieme agli altri reperti presenti in sala da un tombarolo della zona e venduto clandestinamente all’estero. I pezzi vennero ritrovati dopo una lunga indagine al Getty Museum di Los Angeles e riportati in patria solamente in anni recenti.

La Mostra Diocesanapresenta invece tele risalenti al 600 ed al 700 d.C. e argenti ottocenteschi, oltre che numerosi oggetti di natura religiosa.

Dove mangiare ad Ascoli Satriano

Ristorante Pizzeria Medioevalys: un pò nascosto tra il labirinto di vie nella parte alta della città, offre piatti tipici pugliesi.

I borghi dauni: Orsara di Puglia

Famosa per la tradizionale festa dei Fucacoste e Cocce Priatorje in occasione del ponte di Ognissanti, Orsara è un suggestivo borgo in pietra che sorge in cima ad una collina e osserva dall’alto i territori circostanti.

Fucacoste e cocce priatorjeEd è proprio in occasione di questa festa che ho avuto il piacere di aggirarmi per le sue strade lastricate, passeggiando tra i falò accesi nelle piazze e agli angoli delle strade, con le zucche intagliate ed illuminate che mi osservano dai balconi delle case. Aggirandomi tra gli stand gastronomici e sgomitando tra la folla per farmi largo tra i festeggiamenti.

Le signore osservano la festa affacciate alla finestra oppure facendo capolino dall’uscio delle loro abitazioni, i bambini giocano per le vie inseguiti dai genitori, i ragazzi ballano seguendo gli antichi ritmi popolari.

Dopo giorni di lauti pasti, per cena mi promettono un semplice panino: ahimè ho imparato a “mie spese” a non fidarmi mai dei pugliesi quando si tratta di cibo! La generosità e la convivialità sono parte integrante della loro cultura ed il cibo risulta un sinonimo di affetto e cura per l’ospite. Il “panino” in questione si è rivelato essere un tipico street food pugliese che ho imparato ad amare alla follia, il pan cotto: in questo caso servito in una pagnotta da chilo ripiena di carne, peperoni e cipolle!

Orsara è senza dubbio uno di quei borghi che colpiscono dritto al cuore e che finalmente, dopo qualche mese, sono riuscita a visitare nuovamente e viverla nel suo lato più quotidiano e autentico.

Qui trovi l’articolo dedicato ad Orsara di Puglia.

 

Ringrazio la Regione Puglia e Daunia Press Tour per avermi invitata a passare queste meravigliose giornate alla scoperta dei Monti Dauni.

Qui trovi l’articolo uscito su FoggiaToday riguardo a questa esperienza.

Se invece vuoi approfondire l’argomento, ti rimando agli articoli dei miei meravigliosi compagni di viaggio:

 

Per approfondire il tour dei borghi in provincia di Foggia vi rimando all’articolo Itinerario alternativo in Puglia: a Cerignola sulle orme di Giuseppe Di Vittorio.

 

Conosci altri borghi in questa zona che secondo te dovrei visitare? Lasciami un commento qui sotto!

 

9 commenti su “Autunno in Puglia: sui Monti Dauni tra storia e tradizioni”

  1. Troia è autentica e molto elegante. A me è piaciuta tanto Lucera. Ha una storia millenaria ed una veduta meravigliosa sui monti dauni. Adoro quella fetta di Puglia… ❤

    Rispondi
  2. La Puglia è una regione che mi piace molto perchè ha sia dei pasesaggi straordinari che una forte consapevolezza delle antiche tradizioni. Ci sono stata diverse volte ed ho adorato poter scoprire gli antichi mestieri di un tempo ed ammirare dei luoghi che ti lasciano senza parole.

    Rispondi
  3. Eccomi qui! Ti ho letta tutta d’un fiato e mi è sembrato di riviere tutta l’intensità di una settimana travolgente. Già, perché i Monti Dauni è questo che fanno, travolgono. Lo fanno con la loro storia e le loro tradizioni, lo fanno con un calore e una gioia che contagia, che fa stare bene. E lo fanno anche con scoperte che vanno oltre i luoghi e l’arte ma colpiscono dritte all’anima. Lo fa con le persone, tutte. E tra queste ci sei anche tu cara Veronica. Sono felicissima di averti finalmente conosciuta dal vivo. Lavorare con te è più che un piacere e spero presto che in futuro capitino altre occasioni per vivere la nostra passione per il viaggio insieme. Come sempre mi sono dilungata, perdonami, ma un ringraziamento per la menzione non posso non lasciarlo. Grazie, grazie per tutto! Un abbraccio <3

    Rispondi
    • Anche per me è stato un piacere e una gioia conoscerti finalmente di persona! La menzione è dovuta e fatta col cuore, il tuo articolo mi è piaciuto un sacco! Speriamo di rivederci presto!!!!

      Rispondi
  4. Che dire!… Oggi dove andiamo è sempre una guida preziosa, piena di suggerimenti, begli itinerari, bellissime foto;
    in pratica manca solo un piccolo bagaglio, un biglietto e poi… “gambe in spalla!”

    Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.