Le attività da svolgere in Puglia in questa stagione sono innumerevoli e tra queste spiccano i riti di Ognissanti ad Orsara, ossia la festa dei “fucacoste e cocce priatorje”.

Come abbiamo già visto nel precedente articolo in cui racconto cosa vedere nei Monti Dauni in autunno, della storia dei suoi borghi caratteristici e delle loro tradizioni, la Puglia è una regione che per il suo clima mite e per la sua varietà paesaggistica si presta ad essere visitata un pò in tutte le stagioni.
La provincia di Foggia in particolare nasconde moltissimi paesaggi meravigliosi e cittadine tutte da scoprire, in cui è possibile vagabondare per le stradine pedonali che le caratterizzano e lasciarsi trasportare dalle immagini e dalle emozioni suscitate dai panni stesi alle finestre, dai vasi di fiori posati davanti ai portoni d’ingresso e dai deliziosi profumi provenienti dalle case.
Anche per gli amanti di un turismo più culturale, non mancano le attrazioni, tra cui i musei, i palazzi di interesse storico ed un itinerario basato sulla vita di Giuseppe Di Vittorio, sindacalista di origini contadine, politico e antifascista, che attraversa le località di Cerignola, Orta Nova, Minervino Murge e Lucera.
Orsara di Puglia
Orsara di Puglia è un bellissimo borgo che sorge a circa 30 km da Foggia, adagiato su di una collina a 635 metri di altezza e circondato da ben 1200 ettari di boschi.
Premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione proprio grazie alla sua posizione scenografica e al suo centro storico caratteristico, Orsara ogni anno attira migliaia di visitatori in occasione dei tradizionali riti di Ognissanti.

Il suo centro storico è un vero e proprio intrico di vicoli che convergono in piccole piazzette, eleganti palazzi e antichi forni ancora attivi, uno dei quali risalente addirittura al Cinquecento.
Qui è possibile ammirare l’Abbazia di Sant’Angelo, caratteristico esempio di architettura sacra, la Chiesa di San Pellegrino e la Chiesa dell’Annunziata.
Assolutamente da non perdere è la Grotta di San Michele, scavata nella roccia ai piedi del paese si presume intorno al 200 d.C.
I boschi che la circondano si prestano per meravigliose passeggiate nella natura incontaminata, delizia di ogni appassionato camminatore.
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Le origini dei festeggiamenti
I riti di Ognissanti, ai quali partecipano tutti i borghi appartenenti al territorio dauno, hanno origini celtiche e vennero nel tempo progressivamente incorporati nelle tradizioni cristiane dalla Chiesa che, vedendosi impossibilitata a debellarli, decise di arricchirli di significato religioso.

Nella vicina Troia per esempio è possibile assistere a festeggiamenti di vario genere, come una processione, i riti legati alla Chiesa dei Murticilli e deliziose tradizioni enogastronomiche come il tipico “cicc’cott'”, ossia un mix gustoso di grano cotto condito con melograno, noci, mandorle, scaglie di cioccolato e vin cotto.
In questa zona, similmente a come si fa in altre parti d’Italia in occasione dell’Epifania, è inoltre usanza lasciare di fianco al letto una calza colma di dolciumi, che rappresenta una sorta di invocazione alle anime dei defunti a vegliare e proteggere i loro cari.
Fucacoste e Cocce Priatorje
Assolutamente da non confondere con la più conosciuta festa di Halloween, nonostante le apparenti similitudini, i festeggiamenti di Ognissanti ad Orsara di Puglia sono uno spettacolo unico nel suo genere.
Si tratta di un rito strettamente legato alla fede religiosa e al ricordo dei defunti, oltre che un momento di vicinanza e comunione intriso di cenni magici e misteriosi.
Il primo di novembre le piazze si riempiono di fucacoste, ossia i falò, in attesa di essere accesi, mentre le zucche antropomorfe, ossia le cocce priatorje, vengono illuminate al loro interno e fanno capolino ad ogni angolo delle strade, sui balconi delle abitazioni e sui davanzali delle finestre.
Alle 19, al termine della funzione religiosa, i rintocchi delle campane indicano l’inizio dei festeggiamenti veri e propri, con l’accensione dei falò composti di rami di ginestra.
Si narra che le anime dei defunti vengano attirate dalle luci scoppiettanti dei fucacoste ed aiutate dalle cocce priatorje, ossia le zucche illuminate, a ritrovare la loro dimora terrena di modo che possano fare visite ai loro cari. Il fuoco è dunque un mezzo attraverso cui le anime scendono in terra e si purificano, dando il via ad una processione che dura fino al finire del giorno.
Allo scoccare della mezzanotte la tradizione vuole che si vada immediatamente a dormire per evitare il contatto tra il mondo terreno di chi è ancora in vita e quello ultraterreno delle anime che vegliano sui loro cari.
I festeggiamenti di Ognissanti
In concreto i festeggiamenti di Ognissanti ad Orsara di Puglia sono un meraviglioso esempio di attaccamento alle tradizioni e di quell’allegria tipicamente pugliese che nel corso dell’ultimo anno ho imparato ad amare.
Il centro storico si riempie di stand gastronomici e la gente comincia ad affluire in paese già a partire dal primo pomeriggio.
Un meraviglioso laboratorio di intaglio delle zucche accoglie bambini ed adulti in egual maniera, permettendo loro di dare sfogo alla fantasia e cimentarsi nell’impresa tutt’altro che banale di svuotarle e intagliarle a proprio piacimento.
Un’usanza a mio avviso meravigliosa ma che purtroppo si sta perdendo, è quella per cui ogni famiglia orsarese organizza un falò ed un banchetto di fronte alla propria abitazione, passando la serata in compagnia di familiari ed amici.
Solitamente le pietanze consumate sono quelle provenienti dalla tradizione contadina pugliese: i cicc’ cott’, di cui ho parlato in precedenza e che ho avuto modo di apprezzare proprio in quei giorni, patate, uova, castagne ed il tipico pan cotto, oltre che vino e frutta di stagione.
Girando per le strade la sera del primo novembre capita inoltre di imbattersi in gruppi itineranti di musicisti e danzatori, che attraversano il paese al ritmo di canti e balli popolari. Nelle piazze principali è inoltre possibile assistere a falò più grandi e a concerti di vario genere.
Informazioni utili
- Più che un’informazione utile, un avviso: i falò si trovano ad ogni angolo del paese, per cui preparatevi a tornare a casa con i capelli ed i vestiti belli intrisi di fumo!
- Il paese è raggiungibile in macchina ed è attrezzato con delle aree adibite al parcheggio delle auto, accessibili fino ad esaurimento posti, al termine dei quali può capitare che venga interrotto l’accesso delle auto al paese per motivi di sicurezza.
- Se volete godervi appieno l’atmosfera dei festeggiamenti, potete arrivare in paese la mattina o addirittura il giorno prima, per immergervi nell’atmosfera tesa e frenetica dei preparativi e vivere in prima persona la trasformazione del paese.
Ringrazio la Regione Puglia e Daunia Press Tour per avermi invitata a passare queste meravigliose giornate alla scoperta dei Monti Dauni.
Sei mai stato a Orsara? Ti è piaciuta?
Conosci altri posti in Italia in cui è possibile assistere ai riti di Ognissanti? Io conosco solo i festeggiamenti di Halloween di Grazzano Visconti, che si basano però più su di una componente scenografica e di tradizionale hanno ben poco!
Lasciami un commento qui sotto!
Queste festività religiose in Puglia sono molto sentite e deve essere affascinante visitare questo borgo nel periodo di Ognissanti.
Halloween secondo me ha avuto il “merito” di provocare una scossa di orgoglio in molti paesi che si sono mossi per difendere le proprie tradizioni… quello che non si dice è che prima dell’imperversare della festa anglosassone a cancellare queste tradizioni rurali ci ha pensato il positivismo e ci ha provato il Cristianesimo. Che dire…. sfruttiamo le feste per riscoprirle!
Hai proprio ragione, tante tradizioni sono state negli anni oscurate non solo dalle feste provenienti da oltre confine, ma anche dall’interno. In molti casi, come ad Orsara, il Cristianesimo non è fortunatamente riuscito ad intaccare questi riti e alla fine li ha accettati e giustificati trovandogli un significato religioso.
Scoprire le tradizioni locali è sempre interessante, soprattutto quella di Ognissanti che spesso è offuscata da Halloween. La Puglia la conosco solo sotto l’aspetto estivo
Guarda per me è stato davvero bello questo tour alla scoperta delle tradizioni regionali, che troppo spesso vengono offuscate dalle feste più commerciali.
ripercorrere quelle atmosfere attraverso le tue parole è incredibile. Eh sì, a fine serata sembrava che fossi scampata ad un incendio per quanto il mio odore (puzza) sapesse di fumo. Ma ne è valsa decisamente la pena perchè quell’atmosfera di tradizione e misticità non sarà per nulla facile da dimenticare. Anche la pagnotta da un kg non la dimenticherò ma questo è un altro discorso! 😉
Un abbraccio grande Veronica, spero di rivederti presto! 😉
La pagnotta da un chilo me la sto sognando ancora di notte! Per il resto ne è valsa assolutamente la pena di impuzzolentirsi di fumo! È stato bello passare quei giorni in compagnia tua e di tutti gli altri, spero si possa ripetere presto!
Non sono mai andata a Orsara, ma quando leggo questi post mi speigo con più facilità lo stupore che provano gli stranieri quando arrivano qui da noi. Potresti viverci una vita e non riuscire a vedere tutto <3
L’Italia è piena di posti meravigliosi e noi italiani (e mi ci metto di mezzo anch’io) dovremmo imparare a valorizzarla ed apprezzarla maggiormente!