Alla scoperta dell’Amerigo Vespucci: la nave più bella del mondo

Avere più di 90 anni e non mostrarli: è la nave Amerigo Vespucci, fiore all’occhiello della marineria italiana.

Si tratta di una nave a vela con tre alberi e motore ausiliario, e rappresenta il bastimento più anziano della Marina Militare, invidiataci da tutto il mondo. Con la sua struttura a ponti e gli alti alberi, ricorda un pò gli antichi vascelli a vela ottocenteschi. Questa nave, dove ogni manovra viene fatta con la forza delle sole braccia dei suoi marinai, mantiene vive le tradizioni della navigazione a vela, tramandandole alle future generazioni di ufficiali.

Il Vespucci infatti, oltre a essere uno splendido veliero, è da sempre una nave scuola sulla quale i giovani ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno si formano prendendo il vento e scivolando sulle onde, e dove, in obbedienza a quello che è il motto della nave “Non chi comincia ma quel che persevera”, apprendono l’importanza del perseverare per raggiungere i propri obiettivi di vita.

Dove si trova l’Amerigo Vespucci? Si può visitare?

L’Arsenale Militare di La Spezia è la base logistica dell’Amerigo Vespucci. Questo ovviamente quando non è impegnata in una campagna addestrativa, e dove maestranze di artigiani, preparati nelle arti della marineria (dalla veleria, alla falegnameria, alla corderia) si prendono amorevolmente cura del veliero mantenendolo operativo. 

Durante i mesi invernali è qui che, in occasione del giorno di San Giuseppe, patrono della città e della festa di Santa Barbara, patrona dei marinai, con l’apertura dell’Arsenale ai civili, è possibile visitare l’Amerigo Vespucci.

Spesso le visite sono consentite anche in occasione degli scali che vengono effettuati nei porti nazionali e internazionali, durante le campagne estive.

In queste occasioni è possibile salire sul ponte e accedere ai locali di rappresentanza a poppa della nave, mentre non è consentita la visita agli ambienti di sottocoperta.

L’entusiasmo che circonda l’arrivo del Vespucci in ogni porto, si accompagna al formarsi sempre lunghe cose per l’accesso a bordo, ma la visita ripaga sicuramente della lunga attesa.

La Nave Amerigo Vespucci
La nave Amerigo Vespucci – Photo by Ciro Di Lauro on Unsplash

La storia dell’Amerigo Vespucci e le campagne addestrative

Costruita a partire dal 1930, su progetto dell’allora direttore dei cantieri navali di Castellamare di Stabia, l’ingegnere colonello del Genio Navale Francesco Rotundi, questo vascello rispondeva all’esigenza della Marina Militare di dotarsi di una nuova nave scuola. Alla base del progetto vi era l’idea lungimirante che l’addestramento dei giovani ufficiali dovesse completarsi su navi a vela del tutto simili ai vascelli di inizio ‘800, per scoprire tutti i segreti del mare e del vento, anche in un’epoca in cui la navigazione a vela potrebbe apparire quasi superata.

Varata nel febbraio del 1931 e ricevuta la bandiera di combattimento nell’ottobre dello stesso anno, venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla gemella Cristoforo Colombo, con il compito di formare gli allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno con crociere addestrative nel Mediterraneo e nell’Atlantico.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, mentre la gemella Cristoforo Colombo veniva ceduta all’URSS come risarcimento per i danni di guerra, la nave Amerigo Vespucci continuò a svolgere la sua attività di nave scuola.

Pur essendo la più anziana nave in servizio della Marina Militare, ancora oggi il Vespucci naviga per i mari di tutto il mondo, grazie agli importanti lavori di ammodernamento e restauro a cui è stata sottoposta tra il 2013 e il 2016.

Fra le campagne più celebri della seconda metà del ‘900 vi sono:

  • quella del 1960, con il trasporto via mare della torcia olimpica dal Pireo a Siracusa, in occasione delle Olimpiadi di Roma;
  • l’uscita nel 1965 dal porto di Taranto a gran velocità e a vele spiegate, impresa straordinaria per una nave larga 28 metri, attraverso un canale ampio poco più di 70 metri
  • la risalita a vela del Tamigi, impresa che nel 1969 offrì ai londinesi uno spettacolo che non si ripeteva dai tempi di Nelson.

Ma nella storia dell’Amerigo Vespucci non si può dimenticare l’incontro avvenuto nel luglio 1962 nel Mediterraneo con la portaerei statunitense USS Independence, che salutava la Vespucci definendola “la più bella nave del mondo”. Ma anche quello avvenuto il 1 settembre 2022 nel canale d’Otranto, quando un’altra portaerei statunitense, la USS Ford, omaggiava la nostra nave scuola con le parole: “Vespucci dopo 60 anni siete ancora la nave più bella del mondo”.

Attività: come viene utilizzata la nave

Durante i periodi estivi la Vespucci ha il compito principale di plasmare i futuri comandati della nostra Marina Militare. A bordo infatti, i cadetti dell’Accademia Navale di Livorno sono impegnati per tre mesi in un intenso lavoro addestrativo, ricevendo il battesimo del mare e confrontandosi con quelle che sono le difficoltà dell’andare per vela.

Ai fischi del nostromo tutti vengono chiamati alle manovre, in ogni momento del giorno e della notte, mentre le guardie in plancia o in sala macchina si susseguono ai ritmi di bordo. In questi mesi i cadetti imparano anche l’uso delle carte di navigazione e la rilevazione del punto nave con il sestante, affinché ogni futuro ufficiale acquisisca l’istinto e la naturalezza nel compiere ogni manovra navale.

Le campagne di istruzione sono aperte anche agli allievi del Collegio Navale “Francesco Morosini” e ai ragazzi delle associazioni marinare, come la Lega Navale Italiana. Campagne che lasciano sempre un segno indelebile in tutti coloro che vivono questa esperienza. 

Ma la nave Amerigo Vespucci è anche “Naval Diplomacy”, in quanto è diventata nel tempo ambasciatrice dell’eccellenza italiana nel mondo, grazie alle sue numerose navigazioni che l’hanno portata a solcare tutti i mari e gli oceani del globo. 

La nave a vela Amerigo Vespucci
La nave a vela Amerigo Vespucci – Photo by Pixabay

Dati tecnici e caratteristiche

Inquadrata come nave a vela con motore, il Vespucci ha uno scafo in acciaio di lamiere chiodate, con tre ponti principali e due sovrastrutture sul ponte di coperta: il castello a prora e il cassero a poppa; il ponte di coperta è rivestito di tavole di teak di 65 millimetri di spessore. 

La lunghezza dello scafo al galleggiamento è di 82 metri, ma raggiunge i 101 metri tra la poppa e l’estremità del bompresso, mentre la larghezza massima è di 15,5 metri, che diventa di 21 metri se vi si aggiunge l’ingombro delle imbarcazioni che sporgono dalle murate. Lo scafo ha una immersione massima di 7,3 metri.

L’impianto velico è composto da tre alberi: albero di maestra (54 metri), di trinchetto (50 metri) e di mezzana (43 metri), ai quali si aggiunge il bompresso, un vero e proprio quarto albero orizzontale, capaci di dispiegare una superficie velica di 3.000 mq, divisa in 24 vele quadre e di straglio, in tela olona e con cime che raggiungono una lunghezza complessiva di 36 km, tutte di materiale vegetale. Queste vele sono in grado di sviluppare una velocità massima di 16 nodi, mentre la massima velocità a motore è di 14 nodi.

Con i grandi lavori di manutenzione del 2013 la nave è stata dotata di due moderni radar di navigazione e di un apparato satellitare. Così come è stato rinnovato l’apparato motore, costituito da quattro motori diesel accoppiati, che muovono un’elica a quattro pale fisse e capaci insieme di generare una quantità di energia elettrica in grado di illuminare una piccola città di 5000 abitanti.  

L’unità è dotata inoltre, di ben 11 imbarcazioni tra motoscafi, motolance, palischermi a vela e a remi, per l’addestramento degli allievi, e una baleniera riservata al comandante, con un armo di soli ufficiali. 

Fregi e finiture

L’elemento scultoreo più importante del Vespucci, in linea con la tradizione marinaresca ottocentesca, è la polena presente a prua della nave, in bronzo dorato, che rappresenta il celebre navigatore genovese. Simbolo e portafortuna della nave, la polena un tempo aveva il duplice scopo di indicare a coloro che non sapevano leggere il nome della nave e mostrare a tutti la ricchezza e la potenza del proprietario. La polena dell’Amerigo Vespucci è contornata da fregi in legno ricoperti da foglie d’oro zecchino che si sviluppano lungo tutta la prua. Fregi dorati che si ritrovano anche nell’arabesco presente a poppa. 

Caratteristica è la colorazione delle murate, i fianchi dello scafo emerso, dipinti a fascioni alternati di bianco e di nero, con oblò disposti a intervalli regolari a ricordare i ponti armati, con le loro linee di batterie di cannoni, degli antichi vascelli.

Gli interni della nave

Altrettanto unici sono gli interni, a partire dalla timoneria storica, dove quattro timoni a caviglia, senza alcuna componente elettrica o idraulica, vengono governati da otto allievi, due per ruota, che eseguono con grande sforzo e tempismo gli ordini di manovra. 

Ma è negli ambienti riservati agli ufficiali, tra i raffinati arredi originali degli anni ’30, che si apprezza il fascino di questa nave. Dal ponte, attraverso un lungo corridoio costellato di numerosi crest, si accede alla Sala Consiglio, un salotto che si affaccia sul giardinetto della nave (unica nave al mondo a possedere questo tipo di balconata). Si tratta di un locale di rappresentanza dove avvengono i più importanti incontri istituzionali e dove sono presenti due quadri a olio del Claudus, definito pittore del mare, che rappresentano rispettivamente lo sbarco di Colombo a San Salvador e il suo rientro in Spagna.

Uscendo dalla Sala Consiglio si entra nel passaggio comandante, un corridoio che porta agli alloggi del comandante, dove si trovano alcuni oggetti simbolo della nave, come la bandiera di combattimento e lo stendardo navale. Davanti all’alloggio del comandante è presente la miccera, un oggetto tipico delle cannoniere e che un tempo conservava l’unico fuoco libero di bordo, custodito in quello che era considerato il luogo più sicuro a bordo, per la presenza costante di una guardia.

Equipaggio

L’equipaggio dell’Amerigo Vespucci è composto da 264 militari, tra ufficiali, sottufficiali, sottocapi e comuni, ma nei mesi estivi gli uomini a bordo della nave raggiungono le 400 unità, con l’imbarco degli allievi del primo anno di corso dell’Accademia Navale di Livorno.

Una volta a bordo a ogni marinaio viene assegnato a uno specifico servizio:

  • operazioni (addetto alla navigazione)
  • marinaresco (addetto all’ormeggio e disormeggio)
  • dettaglio (gestione delle mense di bordo)
  • armi (custodia delle armi e addestramento all’uso)
  • genio navale/elettrico (addetto all’apparato motore)
  • amministrativo/logistico (predispone gli atti amministrativi e gestisce le cucine)
  • sanitario (cura del personale)

Dietro la maestosità di questa nave vi è quindi la vita di un intero equipaggio, destinato nel duro lavoro che quotidianamente sono chiamati a svolgere, a creare legami che rimarranno indissolubili nel tempo.

4 commenti su “Alla scoperta dell’Amerigo Vespucci: la nave più bella del mondo”

  1. Sono un nonno di un diversamente abile di 13 anni e un normodototo anni 7, Buongiorno,dpo un servizio fatto dalla RAI sul meraviglioso veliero AMERIGO VESPUCCI, chiedono di continuo come poterla visitare.
    Abitiamo a Roma, il porto più vicino è Civitavecchia.
    Forse una richiesta inpossibile da evadere, i nonni servono per fare questo, l’impossibile.

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    • Cuore di nonno! Purtroppo non posso aiutarla in quanto non sono al corrente dei programmi dell’Amerigo Vespucci per il prossimo anno. Le consiglio di monitorare gli spostamenti del veliero tra la primavera e l’autunno, non si sa mai che includano nel percorso anche Civitavecchia o zone limitrofe. Le auguro buona giornata e soprattutto, di riuscire ad accompagnare i suoi nipoti a visitare la nave!

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  2. Peccato sia impossibile visitarla! Le visite non sono prenotabili né contingentate.Recatami a Venezia uno dei tre giorni tanto strombazzati sui Media anche locali,ero alle 13.30 pronta per la visita prevista alle 16. Trovo un cartello del Comandante che rinvia l’ingresso alle 19(senza motivazioni). Calcolo che tra coda(ce n’era già) attesa, visita e rientro in stazione mi è impossibile rientrare a casa se attendo fino a quell’ora. Ripiego sulla San Marco, ormeggiata a fianco e che apriva alle 15. Attesa di 2 h, visita . Alle 16.30 ripasso davanti all’Amerigo per andare a Piazza San Marco e vedo turisti sulla plancia!!! Ho trovato oltremodo offensivo aver aperto la visita , probabilmente per le proteste di altri turisti , quando la sottoscritta si era attenuta a quanto comunicato. Impossibile tra l’altro esprimere le proprie osservazioni a qualcuno.
    L’Amerigo Vespucci ha perso per me ogni attrattiva

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    • Signora capisco perfettamente la sua delusione, però ci tengo a fare alcune precisazioni:
      1 – Questo è un blog personale in cui parlo delle mie passioni e condivido informazioni (spero utili) in maniera totalmente gratuita. Che senso ha lamentarsi qui di una sua disavventura?
      2 – L’Amerigo Vespucci non è un’attrazione turistica, ma una nave scuola della Marina Militare. Normale che le visite non si possano prenotare! E potrebbe anche accadere un problema a bordo di qualsiasi tipo per cui il comandante possa dover ritardare le visite. Ripeto, capisco che ci sia rimasta male, ma prima di scagliarsi contro tutti a questo modo magari cerchiamo prima di capire quali possano essere state le motivazioni.
      PS e se davvero la nave avesse perso per lei ogni attrattiva non sarebbe qua a sfogarsi sul web 😉
      Buona giornata!

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