Il Salento è fatto di mare, di tramonti esplosivi e di buon cibo. È fatto di paesini dalle strette vie lastricate e casette cosí chiare da risultare accecanti nelle giornate di sole.
È fatto di antiche masserie in pietra e di persone che lavorano con passione, realizzando idee ed inseguendo sogni. È fatto di ulivi, di alberi da frutto, di campagne, di pomodori appesi ad essiccare e di muretti in pietra.
Il Salento è fatto di storia, di natura, di borghi, di spiagge, di sapori e di profumi.
Salve è una rinomata località turistica pugliese situata sulla costa Ionica del basso Salento, nel Capo di Leuca, a circa 60 km da Lecce.
La leggenda narra che Salve nacque in epoca romana come feudo e venne fondata intorno al 267 a.C. dal centurione romano Salvius. Per secoli rimase sotto il dominio di famiglie influenti e, solo in secondo momento, acquisí la sua identità comunale.
Oggi Salve è una nota meta per le vacanze estive, capace di offrire sia un pò di relax nelle sue spiagge di sabbia fine e mare cristallino, sia degustazioni dei prodotti tipici nelle sue vaste campagne. In questo articolo potrai trovare alcuni suggerimenti su cosa vedere a Salve e andremo alla scoperta delle masserie di campagna e dei prodotti tipici locali.
INDICE
- Cosa vedere a Salve: il borgo
- Tradizioni ed archeologia
- Cosa fare a Salve: il connubio tra arte e tradizione contadina
- Cosa mangiare a Salve: la tradizione salentina incontra l’innovazione gastronomica
- Le spiagge di Salve: Pescoluse, Posto Vecchio, Torre Pali e Lido Marini
- Cosa vedere nei dintorni di Salve
- Dove dormire a Salve
Cosa vedere a Salve: il borgo
Il centro storico di Salve appare come un piccolo borgo in pietra a soli 10 km dalla costa. Posizionato a 130 metri sul livello del mare, domina le campagne circostanti coltivate ad ulivi e alberi da frutto. Nonostante le sue dimensioni contenute, si possono trovare alcuni edifici e luoghi di grande interesse. Ecco cosa vedere a Salve durante la tua visita.
La Chiesa Madre di San Nicola Magno e l’organo a canne del 1600
La Chiesa Madre di San Nicola Magno, risalente al VI secolo e restaurata a più riprese nel Cinquecento e nel Seicento, è una delle strutture più importanti di Salve. Al suo interno sono custodite alcune tele del 1600 e l’organo a canne più antico di Puglia e tra i quattro più importanti d’Europa.
L’organo, ancora oggi funzionante, fu assemblato nel 1628 da Tommaso Mauro e Giovanni Battista Olgiati e ancora oggi conserva intatte tutte le sue parti originali.
Palazzo Carida Ramirez e l’antica arte della tessitura
Proprio a fianco alla Chiesa Madre si trova Palazzo Ramirez, edificio ottocentesco all’interno del quale si trova l’Ufficio informazioni Turistiche e la Biblioteca.
Questo affascinante edificio ha visto nascere interessanti idee imprenditoriali volte a valorizzare la tradizione locale. Una su tutte, il recupero di antichi telai ora in mostra in un piccolo museo curato dall’Associazione Culturale Archès, che si occupa di promuovere il territorio organizzando visite condotte da archeologi e professionisti. Al suo interno si possono ammirare 30 telai orizzontali a mano del Seicento, tutti in ottime condizioni.
Per apprezzare a pieno l’arte della tessitura a mano bisogna ascoltare i racconti di Melissa Calò, giovane salentina che ha saputo ridare vita a questo antico mestiere, strettamente legato alle storie delle madri e delle nonne, che ancora adesso custodiscono gelosamente le tecniche di lavorazione. Oggi organizza laboratori e realizza tessuti su commissione, avendo collaborato anche con la nota casa di moda Dior.
La Chiesa di Sant’Antonio da Padova
Non lontano si può ammirare la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, realizzata nella seconda metà del Novecento. La sua facciata in pietra leccese è caratterizzata da un arco a tutto sesto sovrastato da un rosone centrale. Le piccole dimensioni rendono l’interno di questo edificio religioso un luogo di intima raccolta. Le pareti sono impreziosite da affreschi risalenti alla metà del Cinquecento, i quali rappresentano l’Annunciazione ed il Giudizio Universale.
I frantoi ipogei
All’interno del centro storico si trova uno dei tanti frantoi ipogei ipogei presenti sul territorio. Il frantoio “Le Trappite” ha origini seicentesche e ancora oggi è ben conservato e visitabile.
Al suo interno si possono ancora osservare le strutture utilizzate per la molitura delle olive: le botole che venivano utilizzate per scaricare le olive dai carri, le macine in pietra, le basi su cui venivano posati i torchi per la spremitura e le canalette ancora visibili sul pavimento.
Tradizioni ed archeologia
Salve è un borgo dalle origini antiche, il cui territorio ancora oggi presenta testimonianze di una civiltà antica. L’Associazione Culturale Archès organizza visite guidate alla scoperta della storia di questi luoghi di interesse storico: ripari preistorici decorati con affreschi e iscrizioni, grotte, cittadelle messapiche, antichi frantoi e fornaci di età romana.
Nelle vicinanze de “La Chiusa della Masseria dei Fani“ si trovano alcune testimonianze risalenti a 70.000 anni fa. In particolare è possibile ammirare una grotta preistorica e un villaggio di epoca messapica. In località Spigolizzi si trova un’altro centro abitato di origini antiche, risalente all’Età del Bronzo.
Cosa fare a Salve: il connubio tra arte e tradizione contadina
La storia del Salento è strettamente legata alla tradizione contadina. Le ampie campagne ed il clima mite da sempre sono un’importante fonte di sostentamento per la popolazione del luogo, che da sempre si dedica alla molitura delle olive, alla coltivazione degli alberi da frutto e alla produzione di ortaggi di vario tipo.
Le campagne sono anche un luogo di quiete e una grande fonte di ispirazione, permettendo alle inclinazioni artistiche di emergere e fiorire liberamente. Le masserie Spigolizzi e Sante Le Muse sono un perfetto esempio di questo connubio tra inclinazioni artistiche, storie di amore, legami familiari e tradizioni culinarie.
Masseria Spigolizzi: l’arte di Patience Gray e Norman Mommens
Visitando la Masseria Spigolizzi e ascoltando le storie di Nicholas Gray si ha immediatamente l’impressione di essere catapultati in un film, la cui trama è un ricco intrico di arte e romanticismo.
La storia ha inizio negli anni Settanta, quando lo scultore fiammingo Norman Mommens e la scrittrice e giornalista inglese Patience Gray si trasferirono a Spigolizzi, dopo aver viaggiato per il mondo e vissuto in Catalogna e nelle Cicladi, a Naxos.
La coppia trasformò questa antica masseria in pietra in un luogo d’arte in cui esporre le proprie opere di Norman, mentre Patience proseguí nella sua attività di scrittura, facendo da corrispondente per l’Observer e producendo bestseller internazionali, tra cui Honey from a Weed (Prospect Books, 1986), Plats du Jour, with Primrose Boyd (Penguin Books, 1957) e An Apulian Bachelor.
Fasting and Feasting in Tuscany (1986) è probabilmente il suo volume di maggior successo. Al suo interno Patience, durante i suoi viaggi effettuati tra Carrara, la Catalogna e la Grecia, ha raccolto le storie di massaie, cuochi e contadini.
Oggi Spigolizzi continua ad essere un centro culturale in cui la memoria dei due artisti è tramandata da Nicholas Gray, figlio di Patience, e dalla moglie Maggie Armstrong, giornalista.
Sante Le Muse: poesia e prodotti a km 0
Sante Le Muse è un’azienda agricola che unisce la passione per i prodotti della terra alla memoria famigliare e alla poesia.
Fabiana Renzo, giovane imprenditrice tornata in patria con un poetico progetto culturale, ha saputo recuperare i terreni agricoli dei bisnonni, trasformandoli in un luogo magico, in cui le tradizioni incontrano l’arte, con un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente.
L’azienda oggi si sviluppa attorno a settecento alberi di olivo secolare e circa dieci ettari di terreni utilizzati per coltivare ortaggi, legumi e frutta.
Sante Le Muse non è solo agricoltura, ma anche cucineria. All’interno di un antico palmento di famiglia è possibile ritrovare gli antichi sapori della tradizione. Piatti di origine povera ma ricchi di storia, dalla pasta artigianale, ai prodotti a km 0 e i liquori fatti in casa.
Cosa mangiare a Salve: la tradizione salentina incontra l’innovazione gastronomica
Il viaggio e la conoscenza di un territorio passano anche attraverso il palato. Il Salento ha una ricca tradizione enogastronomica tutta da scoprire e da gustare, lasciandosi trasportare dai profumi e dai sapori.
Il cibo non è solo sostentamento, ma anche emozione. Emozione che si può ritrovare nelle storie delle aziende agricole locali. Storie fatte di caparbietà, ingegno e passione.
Il rustico dolce della Masseria Ficazzana
Susanna Pepe, della Masseria Ficazzana, ha voluto giocare con il ripieno del rustico leccese, creandone diverse versioni salate e trasformandolo addirittura in un dolce.
Il rustico leccese tradizionale prevede un ripieno di pomodoro, besciamella e mozzarella richiuso in un involucro di pasta sfoglia. Nella nuova versione si possono invece trovare ripieni vegetariani, a base di carne, di pesce e di confetture dolci. Una vera delizia per il palato!
Le confetture dell’azienda agricola La Pezza
La lavorazione delle olive in Puglia ha origini antiche e, da secoli, è una delle principali fonti di reddito nelle campagne salentine. Purtroppo ultimamente il batterio della Xilella ha gravemente danneggiato le piante, mutando l’aspetto del territorio e mettendo in ginocchio il settore dell’olivicoltura.
L’azienda agricola La Pezza, dopo essere stata duramente colpita dal batterio, grazie all’ingegnosità di Claudia Borrello, ha saputo reinventarsi, affiancando alla produzione dell’olio, la produzione di ottime confetture.
Raccogliendo i frutti antichi che nascono liberi nel territorio e nei terreni abbandonati, vengono realizzate confetture con tutto ciò che la terra restituisce, come pere petrucine, fichi e mele cotogne, seguendo il ciclo naturale delle stagioni.
Le spiagge di Salve: Pescoluse, Posto Vecchio, Torre Pali e Lido Marini
Cosa vedere a Salve dopo aver visitato il centro storico, le masserie e degustato i prodotti tipici? Non può mancare una visita alle spiagge.
Salve ha delle splendide marine, considerate addirittura tra le più belle del Salento: Pescoluse, Torre Pali, Posto Vecchio e Lido Marini.
In estate si animano di turisti e persone del luogo, mostrandosi in tutta la loro bellezza. Io però consiglio di visitarle anche fuori stagione, quando le spiagge si svuotano e regna il silenzio. Personalmente amo il mare anche in inverno, farmi scaldare dai raggi del sole, ammirare il panorama e leggere un buon libro.
Pescoluse
Pescoluse è forse la più famosa spiaggia della zona, non a caso è chiamata anche le “Maldive del Salento”. Quattro chilometri di spiagge di sabbia fine e mare cristallino. Il luogo ideale per ammirare i bellissimi tramonti estivi.
Torre Pali
Torre Pali prende il nome dalla torre di avvistamento del Cinquecento, costruita da Carlo V come protezione dalle invasioni dei pirati saraceni. Alle spalle della lunga spiaggia di sabbia chiara si trovano suggestive dune ricoperte di macchia mediterranea. Il paese, un tempo un piccolo borgo di pescatori, negli anni si è trasformato in una rinomata località turistica.
Lido Marini
Lido Marini, che si trova in parte nel territorio comunale di Ugento, è caratterizzata anch’essa da sabbia fine e fondali bassi. La sua conformazione la rende una delle mete più gettonate dalle famiglie con bambini.
Posto Vecchio
La spiaggia di Posto Vecchio si può raggiungere sia da Salve che a piedi dalla spiaggia di Torre Vado, situata nel comune di Morciano di Leuca. Questo tratto di costa è caratterizzato da splendide dune ricche di vegetazione, in particolare acacie, che rendono il paesaggio unico nel suo genere.
Cosa vedere nei dintorni di Salve
Salve è un ottimo punto di partenza per esplorare il Salento. Nei dintorni di Salve si possono infatti trovare molte località di mare, in cui passeggiare lungo il bagnasciuga e degustare la cucina locale.
Per ammirare tramonti coloratissimi consiglio di visitare Santa Maria di Leuca, raggiungendo il Faro di Santa Maria di Leuca proprio al calare del sole.
Nei pressi di Salve passa anche l’antica via di pellegrinaggio che conduce fino al Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, posto in posizione panoramica nei pressi del faro.
Per chi invece desidera respirare l’aria cittadina, ammirare l’architettura e fare shopping, Lecce si trova a poco più di 60 km di distanza.
Dove dormire a Salve
Salve è circondata da meravigliose campagne disseminate di masserie e B&B caratteristici.
Io ho soggiornato all’Agriturismo Ceddhe, in una delle sue antiche strutture completamente immerse nella campagna.
Se invece siete in cerca di una soluzione più vicina al centro del paese, potrete trovare sicuramente la soluzione più adatta in una delle molte strutture presenti in zona.
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