Quando si parla di Puglia, subito la mente va al Salento, ai trulli di Alberobello, a Vieste, al Gargano e all’arcipelago delle isole Tremiti. Il mare blu e le spiagge da sogno. I panorami da cartolina.
La Puglia però è anche una terra di agricoltori che lottano quotidianamente per arrivare a fine mese, una terra in cui mancano le industrie necessarie per la lavorazione dei prodotti agricoli, una terra in cui la mafia ancora non è stata sconfitta.
Quello che vi propongo oggi è un itinerario un pò diverso dal solito che ho avuto modo di percorre recentemente, attraverso i luoghi che hanno visto nascere e crescere Giuseppe Di Vittorio, sindacalista di origini contadine, politico e antifascista.
La figura di Giuseppe Di Vittorio
“È giusto che in Italia, mentre i grandi monopoli continuano a moltiplicare i loro profitti e le loro ricchezze, ai lavoratori non rimangano che le briciole? È giusto che il salario dei lavoratori sia al di sotto dei bisogni vitali dei lavoratori stessi e delle loro famiglie, delle loro creature? È giusto questo? Di questo dobbiamo parlare, perché questo è il compito del sindacato.”
Cominciamo dal principio inquadrando l’uomo dalle mille sfaccettature che ha ispirato questo itinerario.
Sintetizzare le sue vicende in poche righe è riduttivo e non rende a dovere l’idea delle battaglie combattute nel corso della sua vita, ma è fondamentale per capire il percorso da lui affrontato.
Giuseppe Di Vittorio nasce a Cerignola nel 1892 da una famiglia di braccianti e a soli 8 anni comincia il suo lavoro nei campi come scaccia corvi.
Nonostante le sue umili origini, riesce ad istruirsi e comincia la sua attività politica e sindacale già in età adolescenziale, fino a diventare, a soli 20 anni, segretario della Camera del Lavoro di Minervino Murge. Comincia cosí a delinearsi la sua visione politica e sindacale, basata sulla lotta per i diritti dei lavoratori, sugli scioperi e sulla regolarizzazione dei contratti, delle tariffe e degli orari di lavoro.
Giuseppe Di Vittorio fu un personaggio carismatico, molto amato dalle classi operaie e contadine grazie al suo linguaggio semplice e chiaro e alle sue umili origini.
In seguito a circostanze eccezionali, nel 1921 entra nel Partito Socialista Italiano e viene eletto deputato mentre si trova in carcere a Lucera e, in seguito alla scissione di Livorno, entra nel Partito Comunista Italiano, dove rimarrà tutta la vita.
Nel 1925, con all’avvento del Fascismo in Italia, Di Vittorio viene condannato dal tribunale speciale fascista a 12 anni di carcere, sentenza alla quale riesce a fuggire nascondendosi in Francia. Soggiorna poi brevemente in Unione Sovietica e partecipa in seguito alla guerra civile spagnola. Nel 1941 viene arrestato dalla polizia fascista e mandato al confino. Liberato dopo un paio di anni dai partigiani, prende parte alla resistenza e nel 1945 viene eletto segretario della CGIL.
La leggenda attorno alla figura di Giuseppe Di Vittorio conquista sempre più la classe operaia ed il movimento sindacale fino a che, nel 1953, viene eletto presidente della Federazione Sindacale Mondiale.
Di Vittorio rimarrà a capo della CGIL fino al giorno della sua morte, nel 1957.
Cosa vedere a Cerignola
Cerignola, luogo natale di Giuseppe Di Vittorio, è una cittadina in provincia di Foggia troppo spesso nota, soprattutto in passato, per la sua malavita a stampo mafioso.
Cerignola è stata, ed è tutt’ora, dimora dei contadini che lavorano nei campi che circondano la città.
Ricca di storia, non manca di luoghi di interesse culturale che meritano di essere visitati.
Il Piano delle Fosse Granarie
Uno dei luoghi più particolari di Cerignola è senza dubbio il Piano delle Fosse Granarie: un’area di circa 26.000 metri quadrati che ospita più di 600 fosse utilizzate fino a pochi anni fa per la conservazione del grano. Si tratta del sito di conservazione più esteso tutt’ora esistente e, grazie alla loro funzionalità, hanno saputo mantenere inalterato il principio di conservazione del grano per gli ultimi 1000 anni. Si tratta di grossi vasi scavati nel terreno a forma di cono o piramide rovesciata. Hanno una profondità di circa 6-8 metri e possono contenere mediamente 600 quintali di prodotto. Una volta riempite, l’imboccatura superiore veniva chiusa con delle assi di legno ricoperte di terra, di modo da creare un ambiente carico di anidride carbonica creata dalla decomposizione del grano, chetenesse lontani gli animali e favorisse il mantenimento del grano stesso.
Qui ho potuto assistere alla riapertura di una Fossa Granaria. In passato, erano necessari 6 uomini per questa operazione: una volta aperta, era necessario far circolare l’aria all’interno della fossa perchè potesse entrare nuovamente l’ossigeno. Una volta arieggiata, due uomini si calavano al suo interno e altri quattro si posizionavano intorno all’imboccatura, procedendo a calare i secchi necessari per le operazioni di svuotamento.
Il Museo del Grano
Nella stessa piazza troviamo anche il Museo del Grano, aperto 3 anni fa grazie al duro lavoro dei volontari della Pro Loco locale.
Questo museo è suddiviso in sezioni dedicate alla storia della città ed ai personaggi celebri che qui hanno vissuto.
Una prima parte è dedicata alle figure di Giuseppe Di Vittorio, cerignolano capace di migliorare le condizioni di lavoro degli agricoltori e degli operai di tutta Italia; Pasquale Bona, musicista e inventore del solfeggio; Nicola Zingarelli, colui che per primo creò il vocabolario della
lingua italiana Zingarelli; il conte Giuseppe Pavoncelli, che fu il primo ad impiantare vigneti nel territorio di Cerignola, fu anche Ministro dei Lavori Pubblici e diede il via alla creazione dell’Acquedotto Pugliese; Pietro Mascagni, livornese di nascita e compositore della Cavalleria Rusticana, visse per un periodo a Cerignola.
Proseguendo lungo i corridoi si giunge al Museo del Grano, in cui sono esposti molti attrezzi agricoli dell’epoca e vengono mostrati i diversi tipi di grano che si possono trovare in commercio.
Infine troviamo un’ultima sezione multimediale in cui vengono mostrate le fosse granarie ed il loro funzionamento.
Il murale dedicato a Giuseppe Di Vittorio
Spostiamoci ora in Piazza della Libertà, dove sorge il murale dedicato a Giuseppe Di Vittorio intitolato “Di Vittorio e la condizione del Mezzogiorno”. L’opera fu realizzata nel 1974 da Rocco Falciano ed Ettore De Conciliis e si sviluppa su tre diverse superfici, ognuna delle quali celebra la figura di Di Vittorio ed il suo operato politico.
Inizialmene il murale era stato posizionato in Piazza della Repubblica, ma venne rimosso negli anni ’80 per permettere i lavori di restauro della piazza e successivamente suddiviso in più di 200 pezzi e dimenticato negli scantinati cittadini per quasi 30 anni.
Nel 2008, grazie alle battaglie portate avanti dallo storico Giovanni Rinaldi (nostro accompagnatore e fonte inesauribile di informazioni ed aneddoti sul personaggio di Di Vittorio) l’opera venne finalmente restaurata e, nel novembre del 2017, ripristinata in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio.
Il Duomo di Cerignola
Nel centro della città sorge uno degli edifici religiosi più grandi del sud Italia, la cui cupola, con i suoi 90 metri d’altezza, risulta visibile da diversi chilometri di distanza.
Dedicato a San Pietro Apostolo, il Duomo di Cerignola è noto anche come Duomo Tonti, in onore di Paolo Tonti, il quale lasciò in eredità alla città una cospicua somma di denaro con la richiesta che venisse impiegata per la costruzione della cattedrale.
Torre Alemanna ed il Museo delle Ceramiche
Spostiamoci ora fuori città ed immergiamoci nella campagna a circa 18 km da Cerignola.
Il complesso di Torre Alemanna sorge a Borgo Libertà, un piccolo agglomerato di case edificate intorno agli anni ’50 destinate ai contadini che lavoravano nei vicini campi.
Recentemente ristrutturata e visitabile, Torre Alemanna venne costruita dall’Ordine dei Cavalieri Teutonici si presume agli inizi del 1300.
Lasciata per molti anni in stato di abbandono, è ora visitabile ed ospita il Museo delle Ceramiche, in cui si possono ammirare i resti di antichi vasi e piatti rinvenuti in questa zona.
Cosa vedere a Orta Nova: gli anni giovanili di Giuseppe Di Vittorio
Orta Nova si trova a pochi chilometri da Cerignola e nelle sue campagne Giuseppe Di Vittorio, rimasto orfano di padre all’età di 8 anni, cominciò a lavorare nella Masseria Durando-Cirillo
I campi sono ancora oggi coltivati e visibili dalla strada.
Cosa vedere a Minervino Murge: Di Vittorio a capo della Camera del Lavoro
Allontanandoci un pò da Cerignola, ci dirigiamo ora nella provincia di Barletta-Andria-Trani, entro i confini del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, nel paese di Minervino Murge.
Minervino Murge vide nascere la figura politica di Giuseppe Di Vittorio, che qui si trasferí a soli 19 anni per dirigere la Camera del Lavoro.
Il centro storico e la cattedrale di Minervino Murge
Il centro storico di Minervino Murge appare come un vero e proprio labirinto di stradine pedonali che si insinuano in mezzo a case dipinte di bianco arricchite da vasi di fiori coloratissimi. Alcune delle tappe degne di nota sono la Cattedrale dell’Assunta, di origine medievale, ed il Castello, risalente al XVI secolo e più volte rivisitato, fino ad essere trasformato nell’odierno palazzo, che oggi ospita il Museo Archeologico cittadino.
La grotta di San Michele di Minervino Murge
Ai piedi della collina su cui sorge Minervino Murge scorreva anticamente un fiumiciattolo che, nel corso dei millenni, scavò la grotta che si presume venisse utilizzata già in epoc
a paleocristiana e che oggi ospita la chiesa di San Michele. Se vi trovate in questa zona, vale assolutamente la pena visitare questa grotta particolarissima, all’interno della quale potete accedere tramite delle scale in pietra scavate al suo interno (fate attenzione a non scivolare!).
Cosa vedere a Lucera: Giuseppe Di Vittorio e gli anni in carcere
Al centro di numerosi avvenimenti storici nel corso dei secoli, Lucera fu costruita su tre colli, dai quali domina la piana del Tavoliere, a pochi chilmetri da Cerignola.
Uno dei luoghi più suggestivi della città è senza dubbio Piazza Duomo, dove si può ammirare la Cattedrale dell’Assunta, risalente al Trecento.
Lucera è famosa anche per essere sede della Casa Circondariale in cui venne incarcerato Giuseppe Di Vittorio nel 1921. Ancora oggi viene conservata intatta la cella che occupò in quel periodo e che ho avuto la fortuna di visitare nel corso del tour. Non nascondo che visitare una cella in un carcere tutt’ora attivo, passando attraverso porte blindate, con il sottofondo delle voci dei detenuti nelle celle soprastanti, mi ha fatto una certa impressione!
Cerignola e la lotta per la legalità
Purtroppo la lotta contro la mafia è ancora un tema molto caldo in queste zone. Grazie a questo Press Tour ho avuto modo di conoscere la situazione un pò più da vicino visitando due cooperative, Pietra di Scarto e Altereco, che coltivano su terreni confiscati alla mafia nei dintorni della città.
Entrambe simboli di coraggio nella lotta per la legalità, si configurano come cooperative sociali che, insieme alla produzione agricola, si occupano del reinserimento sociale di persone provenienti da situazioni di disagio.
Ringrazio Associazione Casa di Vittorio, Daunia Press Tour e la Regione Puglia per avermi dato l’opportunità di prendere parte a questo meraviglioso tour.
Non sono mai stata in Puglia purtroppo. Gli itinerari “alternativi” sono sempre i miei preferiti..cerco sempre di visitare qualcosa di sconosciuto, meno toccato dalle solite mete turistiche. Grazie per le indicazioni.
Figurati! Anzi, fammi sapere se ti servono più informazioni!
Vado in puglia quest’estate e terrò presente questo post pieno di consigli interessanti e originali !
Mi fa piacere 🙂 se hai bisogno di altri consigli contattami pure!
Complimenti per l’articolo.. davvero interessante!
In effetti ho sempre collegato la Puglia al mare.. ma il tuo itinerario insolito mi ha affascinato e mi piacerebbe provarlo 🙂
Mi lascia sempre affascinata vedere quanti personaggi importanti abbiano fatto la storia della nostra Italia da nord a sud. Quando le storie di questi uomini si intrecciano con la realtà locale emergono sempre spunti interessanti e che fanno riflettere. Bellissimo tour quello a cui hai partecipato!
Ho seguito tutto il tour e mi sono mangiata le mani a morsi per non essere riuscita a partecipare. I ragazzi del daunia Press Tour fanno scoprire sempre luoghi ricchi di storia e bellezze naturali che spesso vengono dimenticati nonostante i grandi nomi che hanno vissuto la loro vita proprio li. Davvero un bel tour, complimenti!
Io fortunatamente mi sono accorta in tempo dell’opportunità, ma ho rischiato anch’io di perdere quest’occasione! I ragazzi sono bravi davvero ad organizzare questi tour, hanno tutta la mia stima!
Ed ho i brividi a leggere questo post. Sono pugliese e Cerignola per noi non è mai stato un bel paese se non il luogo natio di Giuseppe Di Vittorio. Leggendo il tuo articolo ho capito quanto sforzo si sta facendo nel rimettere su un paese rimasto sotto le “grinfie” della malavita. A nome dei pugliesi ti ringrazio!
Grazie a te! Il tuo commento mi fa onore!
Grazie a te! Il tuo commento mi fa onore!
Complimenti per questo articolo, è davvero originale e interessante! Il mio compagno è di Taranto e la sua famiglia vive lì quindi andiamo spesso, avevo sentito nominare Cerignola ma non ne sapevo nulla e ora mi hai fatto venire una gran curiosità. Mi piace che tu abbia voluto mostrare un aspetto diverso di questa terra così ricca: rispettando le origini e scrivendo le cose come stanno sono sicura hai fatto venire a molti la voglia di andarci. Brava!
Ti ringrazio! Questo tour a Cerignola è stata per me un’esperienza davvero unica ed arricchente!
Singolare e stimolante!
Grazie! E’ un articolo molto interessante ed appassionante: fa aprire gli occhi e fa venire voglia di scoprire questi luoghi pieni di storia, cultura e soprattutto amore per la propria terra!!!
Articolo davvero interessante: offre la possibilità di conoscere un’altra faccia della Puglia e di approfondire tematiche di estrema importanza, come il lavoro e la lotta per la legalità. Suggestivi gli scatti che rappresentano i luoghi visitati e le esperienze vissute. Dev’essere stato davvero un tour emozionante!